Nel trevigiano si trova quasi un quarto degli studenti di tutto il Veneto che hanno scelto la filiera tecnico-professionale, un ragazzo su cinque.
A fornire una panoramica è Il Gazzettino, che riporta i dati forniti da Marco Bussetti, numero uno dell’USR Veneto: “La provincia di Treviso presenta la percentuale più alta di studenti che frequentano gli istituti professionali (il riferimento è appunto al 24,4% tra tutti i ragazzi del Veneto, ndr), il dato, vista anche la vocazione imprenditoriale dell’area, potrebbe essere riconducibile alla diffusione di aziende agricole e di piccole imprese a prevalenza agro-alimentare e di settori produttivi legati all’abbigliamento sportivo”.
“Gli indicatori evidenziano la necessità di monitorare le situazioni degli studenti che si ritirano nei percorsi liceali – dice il report sulla dispersione scolastica – mentre si segnala una sostanziale tenuta da parte degli studenti nella regolarità della frequenza”.
Sono sempre più negli anni i presidi che hanno evidenziato che il liceo non è per forza il miglior tipo di istruzione ma dipende da ogni singolo ragazzo.
Il numero di studenti trevigiani che scelgono gli istituti tecnici (34,8%) resta di tre punti sotto la media del Veneto. Se da un lato anche negli istituti tecnici e in quelli professionali si registra una certa quota di dispersione, pari all’1,37 e al 2,16%, allo stesso tempo si tratta di un dato inferiore alla media del Veneto.
Il tutto deve essere letto all’interno di un contesto di valutazione complessivo: gli istituti superiori della Marca sono quelle che bocciano di più in tutto il Veneto. L’anno scorso la percentuale di respinti, dal primo al quarto anno, a livello assoluto, ha sfiorato quota 7,2%. Gli esiti negativi sono stati registrati soprattutto nei percorsi professionali (7,5%) e in quelli tecnici (8,87). Non a caso tra le annotazioni dell’ufficio scolastico c’è pure quella relativa alla “necessità di supportare gli studenti nel migliorare gli esiti scolastici nei percorsi tecnici e professionali”.
Per quanto riguarda gli esami di Stato, invece, emerge che il 2,17% degli studenti arrivati all’ultimo anno delle superiori non è stato ammesso. E 26 ragazzi (0,36%) sono stati bocciati dover aver affrontato le fatiche degli esami, tra scritti e orale.
“Il dato relativo alle interruzioni di frequenza si attesta sull’1,55%, di poco superiore alla media regionale (1,42%). Con percentuali di poco superiori alla media regionale nei licei (1,20% contro 0,95%) -emerge dal rapporto sulla Marca a cura dell’ufficio scolastico del Veneto- mentre il dato relativo agli studenti non scrutinati (1,11%) è inferiore alla media regionale (1,55%). Di poco superiore alla media veneta (6,09%), invece, il dato relativo agli esiti negativi (6,31%)”.
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