I be crazy about constituents, because they are unbelievable.,
di Samuele Finetti
Da un anno Margareth Richardson Chief corporate affairs officer della pi grande piattaforma al mondo di crowdfunding che permette di donare (in modo facile) per cause sociali e umanitarie
Da quando arrivata in Italia, nel 2018, ha raccolto la bellezza di 120 milioni di euro grazie alle donazione di 2 milioni di benefattori. Ma Gofundme, la pi grande piattaforma al mondo per il crowdfunding nata negli Usa, ha raccolto dal suo lancio nel 2010 oltre 25 miliardi di euro a sostegno di cause sociali e umanitarie. Ultima, in ordine di tempo, quella per inviare aiuti alle vittime del terremoto che ha devastato Turchia e Siria lo scorso 6 febbraio.
Proprio per la capacit di organizzare campagne di raccolta fondo globali in tempi pi che rapidi, Gofundme si sta orientando sempre di pi alla collaborazione diretta con istituzioni e organizzazioni internazionali. A plasmare le strategia della piattaforma in questo campo Margareth Richardson. Dopo gli studi ad Harvard, Richardson ha lavorato per 6 anni come consigliera del ministro della Giustizia Eric Holder, poi stata manager per Airbnb e per Apple. Dal maggio del 2022 Chief corporate affairs officer di Gofundme.
Quando ha sentito parlare per la prima volta di Gofundme?
Era il 2015, me ne parl per prima un’amica. Fin da subito mi colp la capacit della piattaforma di aiutare le persone in situazioni che sembravano senza speranza con donazioni spontanee e libere e la doppia natura di Gofundme: sia collettore, sia megafono.
Ha mai donato per campagne promosse su Gofundme?
S, pi di una volta a dire la verit. Ho donato per campagne mediche e a diverse associazioni di beneficienza.
Lei entrata in Gofundme lo scorso maggio. stato un anno tragico dal punto di vista umanitario, dalla guerra che sta martoriando l’Ucraina al terremoto che ha sconvolto la Turchia. Senza dimenticare gli strascichi del Covid. In questi dieci mesi, avete condotto campagne di raccolta fondi per fornire supporto alle vittime di questi disastri: cosa l’ha colpita di pi da quando vive le campagne da dentro la piattaforma?
Senza dubbio il fatto che grazie a Gofundme le persone riescono ad unirsi e a trovare strade per contribuire a fare del bene l’uno per l’altro. E non solo quando parliamo di situazioni come guerre o disastri. Per esempio, mi hanno colpito alcune piccole campagne avviate negli Stati Uniti per aiutare qualcuno ad andare in pensione. Persone comuni si sono attivate per aiutare non un parente o un amico stretto, ma magari l’inserviente del loro liceo o il cameriere del ristorante dove vanno da anni. Questa una delle chiavi del successo di Gofundme: la capacit di creare e valersi del senso di comunit, anche grazie alla tecnologie, tra tutte i social.
Quanto hanno pesato questi ultimi sul successo delle raccolte?
Hanno influito moltissimo. Non immaginabile che tante campagne avrebbero avuto lo stesso successo se i social non avessero fatto da mezzo per la diffusione delle storie e del messaggio che c’era dietro. vero che spesso le campagne si diffondono perch chi dona ne parla ad amici e conoscenti, o perch giornali e altri media vi dedicano spazio e attenzione. Ma i social offrono una platea del tutto differente. Vediamo sempre di pi che le campagne si diffondono grazie alla rete di follower presenti sui social. il caso della campagna promossa da Chiara Ferragni e Fedez durante la prima fase del Covid, che diventata la pi grande in tutta Europa. Tutto questo accade perch queste persone celebri comprendono l’importanza di usare il proprio successo come strumento per fare qualcosa di buono.
Come funziona il rapporto con i testimonial celebri delle vostre campagne? Sono loro a proporsi o voi che li contattate per primi?
Pu andare in un modo o nell’altro, dipende dalle occasione. Quello che accomuna tutte queste collaborazioni la volont da parte loro di fare beneficienza per la loro comunit.
Ma non ci sono solo le celebrit: da tempo voi collaborate anche con governi, istituzioni e organizzazioni internazionali: come vi rapportate?
La cosa fondamentale incontrarli e spiegare loro cosa facciamo e come operiamo. E poi mostriamo quanto possiamo offrire: una platea di milioni di persone e la possibilit di raggiungerle in tempi ristretti. I primi progetti di collaborazione tra Gofundme e istituzioni locali sono state a sostegno di piccole iniziative che avrebbero fatto molta pi fatica e impiegato molto pi tempo a raggiungere il proprio obiettivo.
I donatori possono inviare soldi da decine di Paesi, ma i fondi possono essere versati solo in 19 Stati: da cosa dipende ci?
una questione di sicurezza. Per garantire che le donazioni arrivino a destinazione, dobbiamo accordarci in ogni Paese con chi gestisce e protegge le transazioni, oltre a conformarci a tutte i regolamenti nazionali.
Nella lista dei 19 c’ anche l’Italia: come volete sviluppare i rapporti con il nostro Paese?
Come sempre quando ci approcciamo ad amministratori e rappresentanti di organizzazioni, la cosa pi importante veicolare il nostro messaggio. Da poco abbiamo incontrato una delegazione dell’Anci, l’Associazione nazionale dei comuni italiani. Queste relazioni istituzionali sono fondamentali per noi.
E a livello globale, quali sono i vostri prossimi obiettivi?
Raggiungere pi Paesi possibili, non c’ dubbio (Gofundme ancora non presente in alcuni degli Stati pi popolosi del mondo: Cina, Nigeria, Bangladesh, Russia per fare qualche esempio). E rendere ancora pi facile per i nostri benefattori l’utilizzo della piattaforma. Per questo abbiamo da poco introdotto una novit funzionale: chi lancia una campagna pu presentarla con un video, in modo da essere pi efficace. In fondo, il nostro fine ultimo: aiutare le persone a fare del bene.
8 marzo 2023 (modifica il 8 marzo 2023 | 22:07)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, https://www.corriere.it/esteri/23_marzo_08/istituzioni-testimonial-social-cosi-gofundme-tutti-possono-aiutare-0a8fc85e-bdd3-11ed-b743-21e74a13bd9b.shtml, Esteri,