Istruzione Tecnica Superiore: la loro identità e lesempio della Fondazione ITS Agroalimentare per il Piemonte

Istruzione Tecnica Superiore: la loro identità e lesempio della Fondazione ITS Agroalimentare per il Piemonte

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In Italia siamo abituati a pensare che uno studente, una volta conseguito il diploma, abbia essenzialmente una duplice alternativa: continuare gli studi impegnandosi in un percorso universitario oppure cercare di inserirsi da subito nel mondo lavoro, rinunciando così nella maggioranza dei casi a studiare. In realtà, ormai da circa una decina d’anni, i neodiplomati hanno a loro disposizione una terza alternativa che cerca di conciliare continuazione degli studi e inserimento nel mercato del lavoro; questa alternativa si chiama ITS.

Normativa

  • Decreto ministeriale n. 87 del 17 maggio 2023, in materia di modalità per la costituzione e il funzionamento del Comitato nazionale ITS Academy (ai sensi dell’art. 10, comma 8);
  • Decreto ministeriale n. 88 del 17 maggio 2023, in materia di criteri e modalità per la costituzione delle commissioni di esame (ai sensi dell’art. 6, comma 2), in corso di registrazione;
  • Decreto ministeriale n. 89 del 17 maggio 2023, che reca lo schema definito a livello nazionale dello statuto delle Fondazioni ITS Academy (ai sensi dell’art. 4, comma 3), in corso di registrazione;
  • Nota 59451 del 29 marzo 2023 – Istruzioni operative Potenziamento dei laboratori degli Istituti Tecnologici Superiori – ITS Academy;
  • Decreto del Ministro dell’istruzione 29 novembre 2022, n. 310;
  • Legge 15 luglio 2022 , n. 99;
  • Legge 30 dicembre 2018, n. 145 commi 465 – 469;
  • Decreto Ministro dell’istruzione n. 394 del 16 maggio 2018;
  • Decreto Interministeriale del 23 gennaio 2018 – Disposizioni per lo svolgimento delle prove di verifica finale delle competenze acquisite dagli allievi degli Istituti Tecnici Superiori – I.T.S. – costituiti per l’area tecnologica della Mobilità sostenibile, ambiti “mobilità delle persone e delle merci” e “gestione degli apparati e degli impianti di bordo”, unificate con le prove di esame per il conseguimento delle certificazioni di competenza di Ufficiale di coperta e di Ufficiale di macchina;
  • Decreto dipartimentale prot. n. 1284.28 del 28.11.2017 che definisce, a livello nazionale, le unità di Costo Standard (UCS) per i percorsi ITS e il relativo documento tecnico;
  • Decreto Interministeriale prot. n.713 del 16 sett. 2016;
  • Intesa sullo schema di decreto recante: “Linee guida in materia di semplificazione e promozione degli ITS a sostegno delle politiche di istruzione e formazione sul territorio e dello sviluppo dell’occupazione dei giovani Conferenza Unificata. Atto n. 42 seduta del 3 marzo 2016;
  • Accordo Conferenza Stato/Regioni n. 11 del 20 gennaio 2016 – Modifica del D.I. n. 91 del 7 febbraio 2013 – Competenze comuni dei percorsi IFTS;
  • Accordo del 17 dicembre 2015 tra Governo, Regioni ed Enti locali modifiche e integrazioni al sistema di monitoraggio e valutazione dei percorsi ITS;
  • Legge 13 luglio 2015, n. 107, art. 1, commi 45-52 e successivi provvedimenti attuativi;
  • Decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, art. 45 e successivi provvedimenti attuativi;
  • Accordo del 5 agosto 2014 tra Governo, Regioni ed Enti locali per la realizzazione del sistema di monitoraggio e valutazione dei percorsi ITS.
  • Decreto Legge 12 settembre 2013, n. 104 convertito in Legge 8 novembre 2013, n. 128, art. 14;
  • Decreto Legge del 7 Febbraio 2013 recante “Linee Guida di cui all’art. 52, commi 1 e 2, della legge n. 35 del 4 aprile 2012, contenente misure di semplificazione e di promozione dell’istruzione tecnico professionale e degli Istituti Tecnici Superiori”;
  • Decreto Legge del 5 febbraio 2013 concernente la revisione degli ambiti di articolazione dell’area “Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali – Turismo” degli Istituti Tecnici Superiori, delle relative figure nazionali di riferimento e dei connessi standard delle competenze tecnico-professionali;
  • Decreto Legge 9 febbraio 2012, n. 5 convertito in Legge 4 aprile 2012, n. 35, art. 52;
  • Decreto Legge del 7 settembre 2011 recante “norme generali concernenti i diplomi degli Istituti Tecnici Superiori e relative figure nazionali di riferimento, la verifica e la certificazione delle competenze”;
  • Decreto del 25 gennaio 2008 del Presidente del Consiglio dei Ministri recante “Linee guida per la riorganizzazione del Sistema di istruzione e formazione tecnica superiore e la costituzione degli Istituti Tecnici Superiori”;
  • Decreto Legge 31 gennaio 2007, n. 7 convertito in Legge 2 aprile 2007, n. 40, art. 13;
  • Legge 27 dicembre 2006, n. 296, art.1, commi 631 e 875;
  • Legge 17 maggio 1999, n. 144, art. 69.

Gli ITS (Istruzione Tecnica Superiore) e i percorsi biennali postdiploma

ITS sta per Istruzione Tecnica Superiore e configura dei percorsi biennali postdiploma della durata di 1800 ore comprensivi di stage (quest’ultime pari ad almeno un terzo rispetto al monte ore totale) finalizzati al conseguimento di un titolo corrispondente al livello V (il normale diploma quinquennale corrisponde al livello IV) nell’ambito dell’EQF (Quadro Europeo delle Qualifiche). Scopo principale dell’ITS è quello di creare occupabilità, ossia facilitare l’inserimento ed il successo nel mondo del lavoro di coloro che scelgono di frequentare uno dei suoi percorsi. In concreto ciò avviene creando delle specifiche figure tecniche coerenti con i fabbisogni espressi dal mondo delle imprese e dotate di competenze peculiari immediatamente spendibili nel sistema produttivo.

L’identità degli ITS

Alla luce di questa caratterizzazione l’ITS assume una precisa identità che lo differenzia nettamente dall’istruzione universitaria. Fattori caratterizzanti di questa identità sono:

  • il riferimento delle figure tecniche da formare con le vocazioni produttive dei territori;
  • la portata pratico-laboratoriale di molte delle Unità Formative componenti il piano di studio tipici di ciascun percorso;
  • il continuo coinvolgimento delle imprese del settore economico a cui il percorso è orientato.

Il coinvolgimento delle imprese

A proposito di quest’ultimo fattore, va osservato che il coinvolgimento delle imprese si traduce nell’accoglienza degli studenti in esperienze di tirocinio ed in un insieme di iniziative che possono andare dalla visita aziendale o dalla testimonianza in classe allo svolgimento di attività di interesse comune. In pratica, chi frequenta un percorso ITS ha la possibilità di continuare nello studio e di acquisire nel contempo familiarità col mondo del lavoro; non è, quindi, un caso l’elevata percentuale di studenti occupati – spesso proprio presso le aziende ospitanti in tirocinio – dopo il conseguimento del titolo finale.

La gratuità dei corsi

Va, inoltre, considerato che il sistema ITS presenta un altro indubbio vantaggio: l’iscrizione ai suoi corsi è completamente gratuita in quanto finanziata dal Ministero dell’Istruzione e dalle Regioni. L’ITS consente, così, ai suoi iscritti un risparmio economico notevole rispetto ad altre soluzioni di prosecuzione degli studi. Negli ultimi anni i governi che si sono succeduti hanno guardato con sempre maggiore attenzione alla formazione assicurata dai percorsi ITS nel tentativo di accordare loro il necessario riconoscimento e fornire le risorse finanziarie di cui hanno bisogno. Così dallo scorso anno al termine ITS è stato aggiunto quello di Academy a rimarcare la collocazione dell’ITS in una posizione mediana tra la scuola e l’università. Inoltre, grazie ai fondi del PNRR, i percorsi ITS potranno fruire nei prossimi mesi di adeguate strumentazioni finanziarie per adeguare in maniera significativa le loro dotazioni laboratoriali.

Gli ITS e le fondazioni

I percorsi ITS sono gestiti da apposite fondazioni attorno alle quali ruotano tutta una serie di attori istituzionali: agenzie formative, istituti scolastici, università ed aziende.

La Fondazione ITS Agroalimentare per il Piemonte

Un esempio interessante su come deve essere inteso l’ITS è offerto dalla Fondazione ITS Agroalimentare per il Piemonte che opera, dunque, in un ambito come quello agroalimentare in cui sia il nostro Paese in generale sia il Piemonte nello specifico godono di un’assoluta notorietà a livello internazionale. Presso le diverse sedi operative di questa Fondazione, sparse tra Torino e le cittadine di Bra e Fossano, sono attivi, tra primi e secondi anni, ben undici percorsi attinenti delle figure tecniche riconducibili, a loro volta, a sette distinti ambiti del settore agroalimentare: Mastro Birraio, Pastry Chef, Gastronomo, Wine Marketing Manager, Sostenibilità nella Filiera Food, Agricoltura di precisione, Inoltre, a partire dal biennio formativo 2023-25, verrà attivato presso la sede operativa di Cuneo l’ulteriore percorso di Trasformazione Ortofrutticola orientato alla controllo di qualità.

Fabrizio Berta e l’offerta formativa

Si tratta di un’offerta formativa assai ampia la cui ispirazione è ben sintetizzata dal Presidente della Fondazione, Fabrizio Berta: “Il settore agroalimentare richiede oggi professionalità peculiari capaci di operare in ambiti specifici appartenenti alle diverse aree della produzione, del marketing e dell’innovazione, tenendo, inoltre, conto delle esigenze dei vari territori. Ciò spiega l’impegno della Fondazione per formare un’ampia gamma di figure tecniche attraverso una dislocazione della sua proposta formativa sul territorio regionale. Non a caso i percorsi di Agricoltura di precisione, Wine Marketing Manager 2° anno e il futuro corso di Trasformazione Agricola si svolgono in provincia di Cuneo, Viene, infine, tenuta sempre in considerazione la sede di Vercelli per quanto concerne la filiera cerealicola e risicola”.

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