Istruzione tecnico professionale, Valditara: 'Settimana prossima riforma incardinata in Senato'. Flc Cgil contraria – Tuttoscuola,

Istruzione tecnico professionale, Valditara: 'Settimana prossima riforma incardinata in Senato'. Flc Cgil contraria – Tuttoscuola,

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La riforma dell’istruzione tecnico professionale va avanti e riceve l’appoggio anche di Italia Viva. “Ho apprezzato l’intervento con il quale Maria Elena Boschi e Gabriele Toccafondi hanno espresso sostegno alla nostra riforma degli istituti tecnici e professionali, condividendone la portata innovatrice”, ha commentato il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara. Contraria alla riforma la FLC Cgil che in una nota esprime il suo dissenso: “Nel ricevere la bozza del DPR della riforma dedell’istruzione tecnico professionale attuativa dell’articolo 26 del decreto legge 144/22, recante ‘misure per la riforma degli istituti tecnici’ non possiamo fare a meno di chiederci se davvero il Ministero dell’Istruzione e del Merito abbia a cuore il confronto con le organizzazioni sindacali e la società civile”. 

“Osserviamo infatti che un provvedimento così importante, che comporta interventi consistenti sul curricolo dei percorsi di istruzione tecnica, sul monte ore, sul relativo profilo educativo e professionale (P.E.Cu.P.) non può essere affrontato e liquidato nell’arco di così poco tempo – continua il sindacato -, soprattutto se l’organizzazione dei percorsi comporta modifiche di non poco conto su organici, uffici tecnici, formazione dei docenti, istituzioni di comitati tecnico scientifico di scuola, ecc. Il tutto sempre e soltanto senza nuovi oneri per la finanza pubblica e con il solito richiamo di rito (per salvarsi l’anima) ‘fatta salva l’autonomia scolastica e le prerogative degli organi collegiali’.

“Il nesso insistito e costante fra percorsi di studio e sbocco lavorativo – spiega ancora la FLC Cgil -, il privilegiamento dei raccordi con il mondo del lavoro e dei contesti produttivi addirittura di livello locale con tutte le attività didattiche che risultano subordinate e funzionalizzate alle istanze formative avanzate nel contesto socioeconomico di appartenenza, disegnano un sistema di istruzione tecnica frammentato e un impianto fuori tempo destinato a rapida obsolescenza”.

“Nel momento in cui le forze produttive generali della società della conoscenza e dell’intelligenza artificiale richiedono una ‘testa ben fatta’ in grado di adattarsi alle incessanti evoluzioni della scienza e della tecnica, si va in una direzione esattamente contraria perseguendo una visione breve e bassa dello sviluppo e della crescita produttiva e sociale. Per questi motivi – continua la nota – , come Cgil ed FLC,  abbiamo espresso il nostro parere contrario e abbiamo subito avanzato richiesta di “confronto sindacale” in base all’art. 6 del CCNL Istruzione e ricerca”.

Ma il ministro, sulla riforma dell’istruzione tecnico professionale, sembra deciso a tirare dritto: “La riforma, che la prossima settimana sarà incardinata al Senato, punta a creare una formazione tecnica e professionale di serie A, valorizzando il ruolo dei nostri docenti e rafforzando le competenze degli studenti, in un dialogo costante con il mondo del lavoro e il tessuto produttivo. Andiamo avanti convinti sulla strada di una grande alleanza per la scuola e per i nostri giovani”.

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