TRASPORTI
di Leonard Berberi12 feb 2023
Un Airbus A350 di Ita Airways
L’espansione intercontinentale di Ita Airways a trazione Lufthansa pu portare — a regime — oltre 900 milioni di euro all’anno di ricavi aggiuntivi e 130 milioni di profitti. Ma intanto l’obiettivo del 2023 della compagnia italiana chiudere con perdite inferiori ai 300 milioni di euro. questa la linea rossa — stando a quanto apprende il Corriere — sulla quale si ragiona al ministero dell’Economia e all’interno dell’azienda italiana per poter poi consentire a Lufthansa di avviare il rilancio quando sar entrata, probabilmente nella seconda met dell’anno. Con l’obiettivo di toccare il pareggio operativo nella prima met del 2025. E quindi registrare i primi profitti l’anno successivo.
Le trattative
Un rilancio impegnativo — secondo gli analisti — ma possibile soltanto con l’intervento di un grande gruppo come quello tedesco chiamato a far dimenticare i -520 milioni di euro di rosso del 2022. In questi giorni, come anticipato, sia Ita sia Lufthansa stanno predisponendo separatamente un piano industriale 2023-2027 per il vettore tricolore. In parallelo il Tesoro e i tedeschi sono al tavolo per le trattative in esclusiva che — in caso di accordo — vedranno il colosso dei cieli entrare inizialmente con una quota del 40% in Ita attraverso un aumento di capitale riservato. Se la firma del preliminare attesa a met marzo, l’atto finale si avr non prima di luglio-agosto con l’ok dell’Antitrust Ue. Solo a quel punto, precisano fonti di Bruxelles, Lufthansa potr davvero gestire l’azienda italiana.
L’espansione
Ma come potrebbe essere il piano industriale? Il Corriere ha consultato cinque esperti del settore, alcuni coinvolti in passato nella stesura di questo tipo di documenti. Tutti concordano su un fatto: il piano di espansione annunciato lo scorso autunno da Ita — che vede la flotta passare da una settantina di aerei (compresi quelli noleggiati da altre compagnie) a 96 a fine 2023 — irrealistico, non supportato dai numeri del mercato e rischia di far sprofondare i conti della compagnia tricolore. Ita pu contare su altri 250 milioni di liquidit pubblica (dopo gli 1,1 miliardi gi erogati), al netto dell’investimento di Lufthansa per 250-300 milioni di euro.
Gli aeromobili
Ecco perch la flotta di Ita — secondo gli esperti — invece di crescere in un anno del 45% deve salire gradualmente, toccando gli 80 aerei nel 2023 e i 93 nel 2027 ma solo al raggiungimento di alcuni obiettivi. Non solo. Gi quest’anno i velivoli a doppio corridoio — per i collegamenti intercontinentali — devono diventare un quarto della flotta, rispetto al 20% del 2022, per poter supportare l’espansione in particolare verso Sudamerica e Africa: Lufthansa intende trasformare Roma in quinto hub del gruppo (che include anche Swiss, Austrian Airlines, Brussels Airlines, Eurowings, Air Dolomiti) come anticipato al Corriere quasi un anno fa dall’amministratore delegato Carsten Spohr.
Le vendite
Neil Glynn, managing director della societ specializzata Air Control Tower, sostiene che gli aerei di Ita dovrebbero innanzitutto fatturare, ciascuno, almeno 30 milioni di euro all’anno, in linea con le prestazioni del 2019 di Eurowings, Finnair, Sas, Tap Portugal. E la strada ancora lunga. Fatto il confronto sul 2022, stando ai calcoli del Corriere, emerge che ciascun velivolo di Swiss ha registrato quasi 55 milioni di euro di ricavi, quelli di Lufthansa in media 36 milioni, quindi Austrian Airlines e Brussels Airlines con circa 30,5 milioni. Sotto quella soglia sia Ita (21,5 milioni) sia la sussidiaria low cost del gruppo tedesco Eurowings (20,2 milioni).
I mercati
La flotta di lungo raggio, giudicano i diversi esperti, deve servire a rafforzare la presenza negli Usa: i flussi, per esempio, suggeriscono di avviare collegamenti diretti tra Roma Fiumicino e Atlanta, Dallas, Filadelfia, mentre il prossimo volo per San Francisco verrebbe aiutato dalla presenza massiccia nell’area di United Airlines che partner di Lufthansa (e Air Canada) nella joint venture transatlantica. Il Nord America porterebbe circa 165 milioni di euro di ricavi aggiuntivi. Altri 150 milioni verrebbero dall’espansione in Sudamerica. Ulteriori 185 milioni sono stimati come contributo dell’Asia. Mentre le nuove rotte in Africa potrebbero far incassare fino a 400 milioni di euro.
Le strategie
Il potenziamento delle rotte nel Sudamerica, sostengono gli esperti, porterebbe un incremento dei flussi drenando passeggeri ai vettori rivali (come Iberia, Air France, Latam, Tap). L’espansione in Africa e nel Golfo Persico, poi, avrebbe senso per Ita data anche la presenza delle grandi societ italiane, a partire da quelle infrastrutturali ed energetiche. Il rafforzamento delle direttrici del Nord America contribuirebbe invece a sostenere la clientela turistica e altospendente che, dal lato americano, anche disposta a prenotare con maggiore probabilit un posto in classe Business o Premium economy.
Le sinergie
Gli esperti consultati sottolineano che uno dei primi benefici di Lufthansa, che si potrebbe avere gi nel secondo semestre di quest’anno, deriva dalla presenza dei voli di Ita all’interno della piattaforma commerciale del gruppo tedesco. I voli del vettore tricolore, innanzitutto, comparirebbero sui siti del gruppo e di quelli di United Airlines, toccando potenzialmente oltre 71 milioni di visitatori ogni mese. Le sinergie sulle vendite e l’algoritmo sviluppato sulla modulazione delle tariffe porterebbero ulteriori ricavi per Ita. Senza considerare l’ingresso nelle joint venture di Lufthansa — sia sull’Atlantico, sia con l’Asia —, i prezzi vantaggiosi per l’acquisto dei beni e dei servizi, gli sconti ottenuti negli aeroporti.
Il bilancio
A livello economico gli esperti fissano in 2,4 miliardi di euro i ricavi minimi di Ita per il 2023 per salire poi progressivamente fino a 3,5 miliardi nel 2027. Introiti che dovranno servire inizialmente a ridurre le perdite: per quest’anno (e con l’azione di Lufthansa soltanto da agosto-settembre) secondo le elaborazioni l’utile di esercizio si dovrebbe aggirare attorno ai -307 milioni di euro, quindi poco sopra la soglia dei -300 milioni di linea rossa. Nel 2024 le perdite nette sono stimate attorno ai 210 milioni, per ridursi a circa 46 milioni nel 2025, anno peraltro in cui atteso il break even (cio i ricavi eguagliano i costi operativi). I primi profitti netti dovrebbero cos arrivare nel 2026 pari, con +31 milioni di euro (+36 milioni secondo Neil Glynn), per salire a +117 milioni nel 2027 (+139 milioni proietta Glynn). Il tutto al netto di fattori esterni con una guerra, una crisi economica, un’altra pandemia. E soprattutto a patto che — avvertono gli esperti — Lufthansa sia messa in grado di gestire Ita senza alcuna interferenza politica italiana.
lberberi@corriere.it
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