Italia-Francia: preoccupa l’energia, cresce anche da noi il «sì» al nucleare

Italia-Francia: preoccupa l’energia, cresce anche da noi il «sì» al nucleare

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di Stefano Montefiori

Industria, migranti, rivalità: un sondaggio misura gli attuali rapporti tra i due Paesi

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

PARIGI — Nonostante la vicinanza, la storia comune, l’affetto e qualche volta la rivalità, italiani e francesi hanno ancora da imparare gli uni sugli altri, in particolare quanto alle rispettive economie. Lo indica l’indagine «Italia e Francia: quali prospettive industriali in Europa?», realizzata da Ipsos sotto la direzione del professor Marc Lazar. La ricerca verrà presentata oggi nella sede dell’Edison a Milano nell’ambito dei Dialoghi italo-francesi per l’Europa (università Luiss Guido Carli – Sciences Po – The European House Ambrosetti).

Il Trattato del Quirinale «per una cooperazione bilaterale rafforzata» tra Italia e Francia , firmato a Roma nel novembre scorso, è stato ratificato tre giorni fa dal Senato italiano e la sua roadmap di accompagnamento cita i Dialoghi italo-francesi come strumento per promuovere i rapporti tra i due Paesi. Quindi, intanto, la ricerca rivela che il Trattato è ancora poco conosciuto, in particolare in Francia: ignorano la sua esistenza il 77% dei francesi e il 59% degli italiani.

L’aspetto incoraggiante è che poi, una volta conosciuto il Trattato e i suoi scopi, il 70% degli italiani e il 65% dei francesi sono molto favorevoli allo sviluppo dei rapporti bilaterali. Anche se resta la preoccupazione che il rapporto privilegiato tra Italia e Francia possa rappresentare un ostacolo per il più ampio processo di integrazione dell’Europa dei 27.

Quanto alla collaborazione a venire, gli italiani mettono al primo posto le politiche energetiche, i francesi la gestione dei flussi migratori.

La priorità data dagli italiani all’energia è evidente anche nella questione delle conseguenze della guerra in Ucraina sul mercato energetico: sono più forti in Italia più che negli altri Paesi europei» secondo la maggioranza degli italiani, mentre solo il 23% dei francesi pensa che la Francia sia più colpita.

«Questo ci porta a un’altra risposta interessante, quella sul nucleare — dice Nando Pagnoncelli, amministratore delegato di Ipsos —. Le centrali attuali sono sicure e si deve investire su questo tipo di energia per il 44% degli italiani, più di quelli che continuano a considerarle insicure». Gli italiani sembrano pronti a rivalutare il nucleare, da decenni usato in Francia.

«Le ricerca indica poi la persistenza di un certo sentimento di rivalità a senso unico, sentito dagli italiani verso i francesi — dice Pagnoncelli — e una limitata conoscenza, anche tra i laureati, della struttura economica dei due Paesi: si pensa che agricoltura e industria siano preponderanti, quando invece è il terziario a contribuire di più al Pil di Italia e Francia».

7 luglio 2022 (modifica il 7 luglio 2022 | 00:06)

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, 2022-07-06 22:32:00, Industria, migranti, rivalità: un sondaggio misura gli attuali rapporti tra i due Paesi , Stefano Montefiori

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