ITS, una valida alternativa all’Università

ITS, una valida alternativa all’Università

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Di Teresa Madeo*

Gli ITS acquisiscono il nome di Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy) ed entrano a fare parte integrante del sistema terziario di Istruzione Tecnologica Superiore. Ai nuovi ITS è affidato il compito di potenziare e ampliare la formazione professionalizzante di tecnici superiori con elevate competenze tecnologiche e tecnico-professionali, per sostenere, in modo sistematico, le misure per lo sviluppo economico e la competitività del sistema produttivo del Paese. Queste istituzioni avranno, inoltre, il compito di sostenere la diffusione della cultura scientifica e tecnologica. 

L’Italia ha bisogno di giovani formati e tecnologicamente specializzati: gli ITS sono la risposta a queste esigenze. Ad oggi i percorsi contano su 120 istituti attivi, 766 corsi, 19mila studenti e 3mila partner esterni. Grazie a questa riforma, che arriva dopo 10 anni di attesa, l’auspicio è che questi numeri raddoppino. Ricordiamo che l’80% dei diplomati riesce a trovare un lavoro a meno di un anno dalla fine del percorso”. Con l’approvazione in terza lettura da parte della Camera dei deputati, diviene legge la riforma organica degli Istituti Tecnici Superiori (ITS). Si tratta di uno dei punti qualificanti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per l’Istruzione, un’azione strategica per rendere la formazione terziaria professionalizzante più attrattiva per i giovani e per arricchire l’offerta anche in risposta alle esigenze del tessuto produttivo dei territori e delle nuove prospettive del mondo del lavoro e dell’economia.

Il sistema degli ITS, a 10 anni dal suo avvio, rappresenta, infatti, un settore efficace in termini di qualità dell’offerta formativa e di occupabilità: secondo i dati del monitoraggio nazionale 2022, su 5.280 diplomati, l’80% (4.218) ha trovato un’occupazione nel corso dell’anno 2021, nonostante le restrizioni e le difficoltà causate dalla pandemia.

Così si conclude l’iter di una delle riforme più importanti, che definisce un quadro strutturato e di respiro nazionale che rafforza la rete dei nostri ITS, garantendo il rapporto diretto con i territori e i loro tessuti produttivi: proprio questo ne definisce e rappresenta il maggior punto di forza. La riforma nel suo complesso consente di ampliare l’offerta formativa per studentesse e studenti, con l’obiettivo di raddoppiare il numero degli iscritti ed è un passo avanti per il sistema di istruzione e per il nostro sviluppo industriale. Lo scopo dell’iniziativa legislativa è formare giovani in settori strategici per lo sviluppo e in linea con l’offerta lavorativa dei territori. La riforma rientra tra le misure previste dal piano nazionale di ripresa e resilienza per l’istruzione che ha permesso di recuperare il ritardo rispetto agli altri paesi e sono previsti fondi per un 1,5 miliardi di euro per potenziate i corsi biennali che garantiscono tassi di occupazione dell’80% entro un anno dal diploma.

Possono iscriversi a questi percorsi giovani e adulti in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di un diploma quadriennale di istruzione e formazione professionale, unitamente a un certificato di specializzazione dei corsi di istruzione e formazione tecnica superiore.

Ogni ITS Academy fa riferimento a una delle specifiche aree tecnologiche e l’offerta didattica è finalizzata alla formazione di elevate competenze nei settori strategici per lo sviluppo del Paese, coerentemente con l’offerta lavorativa dei rispettivi territori. Sicurezza digitale, transizione ecologica, infrastrutture per la mobilità sostenibile sono alcuni degli ambiti che si intenderà potenziare. 

I percorsi formativi sono suddivisi su due livelli, a seconda del quadro europeo delle qualifiche (European Qualification Framework – EQF): quelli di quinto livello EQF, di durata biennale, e quelli di sesto livello EQF, di durata triennale. Si articolano in semestri comprendenti ore di attività teorica, pratica e di laboratorio. L’attività formativa viene svolta per almeno il 60% del monte orario complessivo da docenti provenienti dal mondo del lavoro. Gli stage aziendali e i tirocini formativi, obbligatori almeno per il 35% del monte orario, vengono svolti anche all’estero e saranno adeguatamente sostenuti da borse di studio. 

Per dare vita a un nuovo ITS in una provincia sono necessari questi attori: almeno una scuola secondaria di secondo grado della stessa provincia, con un’offerta formativa attinente; una struttura formativa accreditata dalla Regione, situata anche in una provincia diversa da quella sede della fondazione; una o più imprese legate all’uso delle tecnologie di cui si occuperà l’ITS Academy; un ateneo o un’istituzione dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) o un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico o un Ente di ricerca. Le istituzioni AFAM vengono equiparate alle università e non sarà più obbligatoria la presenza degli Enti locali.

I requisiti per l’accreditamento delle nuove realtà saranno definiti con decreto del Ministro. 

La riforma definisce anche misure per fare conoscere queste realtà formative ai giovani e alle famiglie e per promuovere scambi di buone pratiche tra ITS Academy. Sono previste campagne informative, attività di orientamento a partire dalla scuola secondaria di primo grado, anche con l’obiettivo di favorire l’equilibrio di genere nelle iscrizioni a questi percorsi. Vengono, inoltre, costituite “reti di coordinamento di settore e territoriali”, per condividere laboratori e favorire gemellaggi tra fondazioni di Regioni diverse. 

Con il via libera definitivo e unanime della Camera, gli ITS diventano Istituti Tecnologici Superiori o ITS Academy ed entrano così a fare parte integrante del sistema terziario di Istruzione tecnologica superiore. Ma non solo. Verrà incentivato il rapporto con il mondo delle imprese attraverso più ore di tirocinio, e con l’Afam (alta formazione artistica).

A questo punto è necessario anche ad un allargamento degli ambiti di attività: in particolare si guarderà alla sicurezza digitale, alla transizione ecologica, alle infrastrutture per la mobilità sostenibile.

“Sono la passione e la curiosità a guidare l’innovazione”.

*Docente Utilizzata sui Progetti nazionali presso Ufficio Scolastico Regionale per a Toscana*

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, , Pubblicato da Redazione Tuttoscuola
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