Jack Ma mi disse: Guadagnavo 11 euro al mese

Jack Ma mi disse: Guadagnavo 11 euro al mese

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di Federico Rampini

La scalata (e la caduta) del magnate digitale cinese: Ero un pessimo studente in tutte le materie, fuorch in inglese. La svolta nel ’95, quando viene ingaggiato come interprete da un consorzio sino americano. Rimane senza un soldo, ma approda a Seattle

stato per due generazioni di cinesi l’equivalente nazionale di Bill Gates pi Steve Jobs pi Elon Musk. Ora vive spesso in un non dichiarato esilio a Tokyo e Singapore. Era il magnate digitale pi ricco e potente della Cina, aveva costruito un impero superiore ad Amazon, elogiato e sostenuto dal regime, fino a quando Xi Jinping ha deciso che il suo successo gli faceva ombra. La sua parabola esemplare, anche perch si ammantata di giustificazioni eccellenti: il governo di Pechino ha cavalcato valori che noi consideriamo nostri, dalla tutela del consumatore contro i monopoli di Big Tech ai diritti dei lavoratori, dalla trasparenza alla concorrenza. Lo scontro di potere stato titanico. Xi ha vinto.

Il primo contatto

Il mio primo contatto con Jack Ma risale a 19 anni fa, avviene al World Economic Forum di Davos, quando lui ancora sconosciuto in Occidente. Ricordo quella lunga conversazione sulle montagne svizzere. Non ho avuto aiuti n dalla famiglia n dal governo mi dice l’imprenditore che a quell’epoca ha 40 anni e preferisce ancora usare il proprio nome cinese, Ma Yun. I miei genitori sono dei semianalfabeti: mio padre andato in pensione con un salario di 250 yuan (25 euro di allora) al mese, come ogni operaio ai tempi di Mao Zedong. Ero un pessimo studente in tutte le materie, fuorch in inglese. Avevo 13 anni quando la Cina si aperta al mondo e a Hangzhou sono arrivati i primi turisti stranieri. Andavo a offrirmi gratis come guida turistica, pur di praticare l’inglese.

Il viaggio a Seattle

Ma Yun inizia a insegnare l’inglese all’universit: il suo primo stipendio di 11 euro al mese. A quel punto la sua vita subisce una svolta proprio come in un film di Hollywood, dice lui. Nel 1995 viene ingaggiato come interprete da un consorzio sino-americano che ha vinto l’appalto per costruire l’autostrada da Hangzhou a Fujan. Durante una missione negli Stati Uniti i soci cinesi e americani litigano furiosamente. L’interprete Ma Yun viene sequestrato, minacciato con una pistola. Liberato, rimane senza bagagli e senza un soldo. Vince 600 dollari giocando in un casin di Las Vegas, e solo cos pu comprarsi il biglietto di ritorno. Ma prima di rientrare in Cina va a trovare un amico a Seattle. Proprio la citt dove si trasferito Jeff Bezos un anno prima e ha creato l’embrione di Amazon.

I primi passi di Internet

A met degli anni Novanta, in America che il fenomeno Internet muove i primi passi, nel resto del mondo quasi sconosciuto. Una navigazione online a casa dell’amico di Seattle gli rivela che le imprese cinesi sono assenti dal nuovo mondo. Mi sono dimesso dall’universit, ho invitato venticinque amici a casa mia e ho annunciato che avrei creato una start-up. Molti mi hanno scambiato per un imbroglione. Non ho mai capito nulla di informatica o di management. Per ho capito qualcosa prima degli altri. Alibaba nascer solo in seguito, da quel germe iniziale di una start-up con i risparmi dei suoi amici. In un crescendo di innovazioni geniali, sia sul piano tecnologico che commerciale, sbaraglier eBay, riuscir ad espellere quasi completamente dal mercato cinese Amazon, a diventare il numero uno mondiale del commercio online, imponendosi come la piattaforma obbligata anche nel crocevia Oriente-Occidente: per molte imprese europee o americane, il modo pi semplice per accedere al consumatore cinese, o per comprare da fornitori cinesi, consiste nel transitare da Alibaba pagando pedaggio a questo gigante.

Il tirocinio

Ma il tirocinio doloroso, disseminato di incidenti umilianti. La prima start-up che lui crea si presenta come un catalogo di aziende e di prodotti, una versione digitale delle nostre Pagine Gialle (che solo i lettori attempati possono ricordare). Si chiama China Pages. Funziona cos bene che un’azienda di Stato gli ruba l’idea e la copia, in barba ai copyright. Forse per via di quell’umiliazione, Ma Yun nel 1997 si rassegna a entrare nel settore statale. Diventa un funzionario del ministero del Commercio estero. Torna a fare l’interprete per accompagnare in una visita ufficiale Jerry Yang, fondatore di Yahoo che a quell’epoca un gigante della Silicon Valley. Yang il tipo di personaggio che affascina Jack Ma, il suo modello non il funzionario di partito. Nel 1999 lascia il settore pubblico e stavolta crea Alibaba.

L’immagine

Mentre lotta per emergere come il numero uno del commercio digitale nel suo Paese, Jack Ma comincia a curare la propria immagine. I suoi modelli sono occidentali. Copia un po’ il fondatore di Virgin, Richard Branson, un po’ Steve Jobs. Organizza delle assemblee dei suoi dipendenti in cui lui appare vestito come una rockstar e suona la chitarra elettrica; nutre il culto della personalit. Via via che accumula ricchezze, ne restituisce una parte alla societ sotto forma di filantropia. Diventa un mecenate per giovani artisti. Riscopre un legame con una tradizione ancestrale come il tai-chi, l’arte della calligrafia antica, il disegno. Prende forma il personaggio di Jack Ma. Per la prima volta grazie a lui i giovani cinesi all’inizio del XXI secolo hanno un idolo nazionale da emulare, invece di inseguire americani. La formula Ma, il successo imprenditoriale attraverso il percorso della start-up, un percorso interessante per dare una risposta alle ansie della generazione dei Millennial cinesi, alle prese con una disoccupazione intellettuale in aumento.

La fama mi preoccupa

Quando lo incontro la prima volta nel 2004 a Davos, agli albori della sua scalata al successo, Ma Yun usa un linguaggio prudente per descrivere il proprio rapporto con le autorit: Sono un buon amico del mio governo ma non abbiamo mai fatto affari insieme. Io ho scelto come clienti le piccole imprese. La fama mi preoccupa. anche per questo che rimango a vivere a Hangzhou, lontano dal potere di Pechino. Ho visto troppa gente salire alle stelle e poi precipitare. Parole profetiche, un giorno si applicheranno a lui. A quell’epoca il partito comunista spalanca le porte ai businessman. Lui si iscrive al partito per si limita a quel gesto formale. Il fondatore di Alibaba rientra in una categoria che all’epoca viene definita — con ironia molto cinese — i sordomuti. Capitalisti che non parlano di politica, se ne disinteressano o fingono di ignorarla. Si guardano bene dal criticare il governo anche quando sono vittime di estorsioni da parte di dirigenti corrotti; ma evitano di entrare nella nomenclatura comunista. I sordomuti ricordano un antico proverbio cinese: Un uomo ricco teme la fama come il maiale teme il proprio grasso.

Miliardario

Con il passare degli anni, e l’accumularsi dei miliardi sul suo conto in banca, il culto della personalit lo convince di essere davvero invulnerabile? Qualche volta si permette, parlando della nomenclatura comunista, un tono sferzante. In un celebre discorso ai dipendenti di Alibaba dice: Amate il nostro governo, ma non sposatelo. Investe nelle relazioni pubbliche: recluta giornalisti famosi dai media di Stato, gente che ha fatto carriera dentro il partito comunista e sa navigare negli equilibri del regime. Assume ex funzionari pubblici che hanno occupato ruoli importanti nell’antitrust o in altri ministeri, con il potere di regolare proprio il business digitale. Costruisce un impero mediatico: giornali, siti, tv, societ pubblicitarie, una compagnia cinematografica. Il gioiello della sua corona il South China Morning Post, quotidiano di lingua inglese a Hong Kong.

Il sorpasso

L’impero creato da Jack Ma una realt immensa, ha 120 mila dipendenti. Sommando le piattaforme che fanno capo ad Alibaba per il commercio digitale, come Taobao che offre un miliardo di prodotti o Tmall che si specializza nelle grandi marche globali, il gruppo vende pi di Amazon. L’allievo ha superato il maestro, anche perch Alibaba ha allevato una generazione di cinesi pi sofisticati di noi nelle nuove tecnologie. Ant, la filiale finanziaria di Alibaba, attraverso la app Alipay ha digitalizzato i pagamenti dei cinesi a livelli molto superiori rispetto all’uso dei vari portafogli elettronici di Apple o Google o Paypal in America. Centinaia di milioni di cinesi ogni giorno usano Alipay col loro cellulare per pagamenti anche minuscoli, rendendo obsolete perfino le carte di credito. Gli stessi investono i loro risparmi nei fondi comuni di Ant. La raccolta d’informazioni su questa sterminata popolazione ha aperto opportunit nel micro-credito. Ant diventata la pi grande prestatrice ai consumatori cinesi.

Invisibile

Per anni Pechino ha trattato Alibaba con il riguardo che si addice a un campione nazionale. Poi l’atmosfera cambiata. Ant-Alipay stata accusata di fare concorrenza sleale alle banche. La sua quotazione in Borsa stata bloccata. Jack Ma, gi uscito dai ruoli esecutivi, di recente ha deciso di abbandonare la sua superbanca in mani sicure: manager che sono emanazione del partito. Lui diventato quasi invisibile. Salvo quando passeggia per le vie di Tokyo. Non gli andata male. Altri miliardari cinesi caduti in disgrazia sono in carcere. Jack Ma sembra aver capito in tempo quello che gli restava da fare.

6 febbraio 2023 (modifica il 6 febbraio 2023 | 07:58)

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