«Non è un’esperienza per tutti. L’ayahuasca intanto non è una droga, ma una medicina molto potente che ti dà accesso a parti del cervello normalmente bloccate. Da quando l’ho provata, in Perù, dopo due mesi di percorso di purificazione, sono cambiato». Joe Bastianich sarà in onda mercoledì 13 aprile alle Iene con un servizio girato nella giungla amazzonica: partendo dal dibattito sull’aspetto medico-scientifico di alcune sostanze psichedeliche, utilizzate anche per curare dipendenze patologiche, Bastianich ha sperimentato il decotto di erbe in grado di produrre visioni. «Una medicina della giungla che ti dà accesso alla coscienza universale — spiega Bastianich —. Dopo averla provata seguendo le regole del rituale locale, guidato da uno sciamano che mi ha preparato, sia psicologicamente che fisicamente (Bastianich per due mesi non ha bevuto né alcol né caffè, e non ha mangiato zuccheri, ndr) devo dire che sono arrivato a credere che esista un subconscio universale, una coscienza collettiva che ti fa sentire le storie di chi è venuto prima di te, e che ti proietta anche nel futuro. Normalmente l’accesso a questo subconscio è bloccato dal nostro ego, lo sentiamo solo nei sogni. L’ayahuasca sblocca queste resistenze e fa provare sensazioni potentissime».
Le sensazioni tra passato e futuro
Per esempio? «Ho visto il film della mia vita, me da bambino, mia nonna e mia mamma, il mio matrimonio, i miei figli. Accanto a me avevo un puma nero, una presenza aggressiva: non capivo se mi stesse giudicando o proteggendo. Poi ho sentito la forza di civiltà passate, la sabbia, le Piramidi. E mi sono visto nel futuro: lì ho avuto paura, e mi sono fermato». Si può controllare, dunque, l’effetto di questa sostanza? «Sì, si può: è come vivere in un appartamento con un bel terrazzo. Si può decidere di uscire, così come di rientrare. Però non è per tutti: io ho una certa familiarità con le sostanze psichedeliche, perché nella mia vita ne ho provate parecchie. Bisogna avere il coraggio di fare un’esperienza del genere, di affrontare quello che c’è nel tuo cervello. A me ha aiutato moltissimo». In che senso? «Beh, per esempio grazie all’ayahuasca ho smesso di fumare tabacco. In quel periodo stavo usando il cerotto alla nicotina per disintossicarmi, quando ho preso l’ayahuasca mi sono detto “voglio eliminare questa necessità”. E ci sono riuscito. L’unica cosa che non sono riuscito a controllare è stata la vibrazione dell’ohm, cioè la vibrazione nata con la creazione dell’universo. La sentivo fortissima». Nel servizio andranno in onda anche gli interventi di due esperti: Tania Re, psicologa e psicoterapeuta con una prima formazione in antropologia, e Luca Pani, ordinario di Farmacologia all’Università di Modena e Reggio Emilia.
13 aprile 2022 (modifica il 14 aprile 2022 | 00:08)
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, 2022-04-13 22:09:00, Il neo inviato del programma di Italia1 è andato in Perù, nella giungla amazzonica, dove ha bevuto il decotto medicinale dagli effetti allucinogeni: «Un’esperienza potentissima» , Alessandra Dal Monte