di Matteo Cruccu
Il cantante dei Clash se ne andava improvvisamente vent’anni fa. E manca una figura cos, dove le convinzioni personali sono cos intrecciate con l’esperienza artistica
I l futuro non scritto: la frase a caratteri cubitali domina un murale nel cuore dell’East Village, il cuore dell’underground newyochese. E campeggiava sul retro del celebre Combat Rock,disco di foga e di passione dei Clash. il leit motiv della vita e delle opere di Joe Strummer, poeta pi che cantante della band inglese: se non la pi importante del punk fine anni’70, di sicuro, la pi corrosiva e meno volatile. Una frase che ben s’attagliarebbe a questo oscuro tempo presente: denso di nubi, tra pandemie e guerre di ritorno, ma chiss se gravido anche di belle speranze.
S, avremmo bisogno dell’ampiezza di visione di un Joe Strummer. Ma al leader indiscusso di un’epoca oltrech di un’avventura musicale, la vita sfuggita via troppo presto: vent’anni fa esattamente, all’improvviso, senza avvertire nessuno. Se ne andava un uomo fuori dal tempo, che ha lasciato un vuoto profondo, e non retorica. Fuori dal tempo perch in pochi casi l’arte e la vita, le convinzioni e il rock, sono state cos intrecciate come in quello di Joe, che ci fossero i Clash o meno: anti-razzista ( e proprio l’altro giorno abbiamo pianto un’altra scomparsa, quella di Terry Hall degli Specials che su questo da Joe molto impar) , anti-militarista, anti-colonialista e socialista, dal primo all’ultimo giorno, sul palco e fuori dal palco. Granitico, ma non dogmatico, chiss che futuro avrebbe scritto.
22 dicembre 2022 (modifica il 22 dicembre 2022 | 08:06)
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, 2022-12-22 07:33:00, Il cantante dei Clash se ne andava improvvisamente vent’anni fa. E manca una figura così, dove le convinzioni personali sono così intrecciate con l’esperienza artistica, Matteo Cruccu