di Massimiliano Nerozzi
La nota del club: il bilancio è stato riapprovato dopo i rilievi mossi dalla Consob e anche a seguito dell’indagine della Procura di Torino sulla manovra stipendi
Il cda della Juve ha approvato un nuovo bilancio consolidato per l’esercizio chiuso al 30 giugno 2022, che evidenzia una perdita di 239,3 milioni di euro (contro i 226,8 milioni al 30 giugno 2021). Ricavi a quota 443,4 milioni. La ri-approvazione del progetto di bilancio e del bilancio consolidato al 30 giugno 2022 — si legge in una nota diffusa a tarda sera — fa seguito alle analisi e valutazioni compiute dal cda del 28 novembre scorso, acquisiti nuovi pareri aggiornati resi alla luce dell’esame della documentazione rilevante relativa all’indagine della Procura, con riferimento alle cosiddette “manovre stipendi” realizzate negli esercizi 2019/2020 e 2020/2021». E ancora: «In particolare, rilevato che si tratta di profili complessi relativi ad elementi di valutazione suscettibili di differenti interpretazioni circa il trattamento contabile applicabile, il cda ha attentamente considerato i possibili trattamenti alternativi.
All’esito di tali complessive analisi e valutazioni, sebbene il trattamento contabile adottato rientri tra quelli consentiti dagli applicabili principi contabili, la società, in via di adozione di una prospettiva di accentuata prudenza, ha ritenuto di rivedere alcune stime e assunzioni che comportano rettifiche delle stime di oneri di competenza a fine giugno 2020, fine giugno 2021 e fine giugno 2022». Il documento arriva dopo le dimissioni dello stesso consiglio, a partire da Andrea Agnelli, arrivate lunedì scorso. Una decisione arrivata sulla scia delle criticità rilevate dalla Consob e dalle contestazioni dell’inchiesta della Procura di Torino. Ora l’appuntamento è per l’assemblea degli azionisti del 27 dicembre, mentre quella del 18 gennaio eleggerà il nuovo cda.
2 dicembre 2022 (modifica il 3 dicembre 2022 | 00:34)
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, 2022-12-02 23:36:00, La nota del club: il bilancio è stato riapprovato dopo i rilievi mossi dalla Consob e anche a seguito dell’indagine della Procura di Torino sulla manovra stipendi, Massimiliano Nerozzi