Non solo per il peso enorme in chiave classifica, non certo per la singola partita e nemmeno per la rivalità secolare. Juventus-Inter che va in scena domenica sera (20.45 a Torino) non è mai una gara «normale». E non per la storia del Derby d’Italia. Ma per quel veleno (e le sue tante code) che Calciopoli ha sparso in ogni bar, circolo e panchina al parco dove si parla di calcio. Presente un tifoso nerazzurro e uno bianconero. Così al di là della sfida fra Allegri e Inzaghi, delle assenze e delle rivalità, ecco che Juve-Inter si riappropria del suo ruolo non solo sportivo, ma anche culturale. Una vicenda che ha radici lontane e quasi sempre agrodolci, come possono esserlo i confronti fra club, squadre e tifosi abituati a vincere (ma anche a perdere) in modi diversissimi. Sono le classiche storie che dividono l’Italia e gli italiani. Perché, oggi anche più di ieri, Juve-Inter «spacca», suscita polemiche e rende feroci anche i tifosi più obiettivi. Come sessanta, trenta e dieci anni fa.
1 aprile 2022 | 11:08
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, 2022-04-02 12:37:00, Molto più di una partita, un incrocio che da sempre divide i tifosi: fra gli episodi più clamorosi il rigore non dato su Ronaldo nel 1998, i mattoni contro il pullman nel 1983, i nove gol del 1961, Fiorenzo Radogna