di Andrea Marinelli e Guido Olimpio
Un missile anti-nave Neptune avrebbe centrato la fregata russa al largo dell’Isola dei Serpenti, dove già era stato affondato l’incrociatore Moskva il 14 aprile. Anche in questo caso, si tratterebbe della nave più importante della flotta del Mar Nero
Gli ucraini sostengono di aver colpito una fregata russa al largo dell’Isola dei Serpenti, dove già era stato affondato l’incrociatore Moskva il 14 aprile. È un nuovo attacco sul quale mancano, però, verifiche indipendenti: il Cremlino — ha detto il portavoce Dmitri Peskov — «non ha informazioni». L’Admiral Makarov sarebbe stata centrata da un missile antinave Neptune, ha scritto su Telegram il deputato ucraino Oleksiy Goncharenko, e l’esplosione avrebbe causato un incendo a bordo: una situazione d’emergenza con l’invio — secondo alcune fonti — di aerei e navi da soccorso.
Nell’ultima settimana, erano state registrate incursioni da parte di droni ucraini TB-2 (di fabbricazione turca) nell’area dell’isola dei Serpenti: i velivoli avevano distrutto postazioni missilistiche e anche una motovedetta, raid che dimostrano una certa libertà d’azione, anche se i russi avevano sostenuto di aver abbattuto almeno un velivolo.
A corredo della notizia, una seconda: a sud del settore sarebbe stato presente un drone da ricognizione Global Hawk dell’aeronautica americana che potrebbe aver fornito agli ucraini informazioni essenziali per colpire la fregata russa, la nave più importante nella flotta del Mar Nero dopo l’affondamento del Moskva. Siamo sempre nel campo delle ipotesi ma, se confermata, la notizia sarebbe un duro colpo per il Cremlino: l’Admiral Makarov è infatti la nave più importante e moderna nella flotta del Mar Nero dopo l’affondamento del’incrociatore avvenuto tre settimane fa. Commissionata nel 2017, è una fregata di classe Admiral Grigorovich e di norma ha a bordo un equipaggio di 180/200 persone: è dotata di 24 missili terra-aria a medio raggio Buk e 8 missili da crociera Kalibr, può fungere da scorta di altre navi o attaccare obiettivi a terra.
La storia si intreccia con le rivelazioni sul Moskva. L’intelligence americana — hanno scritto i media locali — avrebbe fornito agli ucraini l’esatta posizione dell’unità permettendo così lo strike condotto con un paio di Neptune. E, stando a un esperto, i radar di scoperta dell’ammiraglia non erano attivi al momento dell’attacco, dunque l’equipaggio era cieco davanti alla minaccia. Non è però chiaro il motivo: magari si era trattato di un guasto, o semplicemente non c’era una vigilanza adeguata.
6 maggio 2022 (modifica il 6 maggio 2022 | 17:39)
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, 2022-05-06 20:03:00, Un missile anti-nave Neptune avrebbe centrato la fregata russa al largo dell’Isola dei Serpenti, dove già era stato affondato l’incrociatore Moskva il 14 aprile. Anche in questo caso, si tratterebbe della nave più importante della flotta del Mar Nero, Andrea Marinelli e Guido Olimpio