Boom di episodi violenti a scuola. Bullismo, atti vandalici, scontri con gli insegnanti. Un disagio sempre più crescente che va dalla scuola primaria fino a quella superiori.
In crescita, secondo quanto segnala La Repubblica, che rende noto i dati del Ministero dell’Istruzione, le sospensioni, i 5 in condotta e i casi in cui la scuola chiede l’aiuto dei servizi sociali.
L’80% dei licei è costretto a chiamare le famiglie
Un dato su tutti fa riflettere: i licei costretti a convocare le famiglie sono aumentati fino all’80%. Lo stesso dato, nel 2019, era del 50%. Più che raddoppiato il numero delle scuole che dichiara di avere abbassato il voto di condotta a seguito di comportamenti non adeguati degli studenti: dal 32% al 77%. Decuplicate anche le richieste di aiuto dei servizi sociali: dal 2% al 20%.
Nel 20% degli istituti tecnici e professionali è entrata la polizia
In un istituto su cinque è intervenuta la polizia. Il ricorso ai servizi sociali, invece, sfiora il 50%. Fioccano anche le sospensioni dalle lezioni e le richieste di risarcimento alle famiglie per i danni causati agli arredi e agli edifici scolastici dai figli.
Anche nella scuola primaria situazione difficile
Anche alle elementari la situazione è diventata complicata. Nel 73% delle scuole primarie il capo d’istituto è stato costretto a convocare le famiglie dei bambini più indisciplinati per concordare una strategia comune. Tre anni prima, meno della metà (il 49%) dei presidi era stato costretto a convocare i genitori. Nel 30% delle scuole primarie il comportamento dei bambini ha costretto le maestre a fare leva sul voto di condotta.