La banda del buco e il tentato colpo in banca a Roma, così è stato salvato l’uomo-talpa: operazione da  70mila euro

La banda del buco e il tentato colpo in banca a Roma, così è stato salvato l’uomo-talpa: operazione da 70mila euro

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di Rinaldo Frignani

L’uomo-talpa rimasto bloccato per 9 ore nel tunnel che aveva scavato potrebbe essere dimesso oggi. Denunciato per crollo colposo e danneggiamento insieme con un complice. Gli altri due, subito arrestati, liberati dal gip: «Passavamo per caso»

Quanto è costato salvare un presunto ladro che si era infilato in un tunnel sotto via Innocenzo XI, all’Aurelio, forse per andare a rubare nel caveau di una banca distante circa 300 metri? Almeno 70 mila euro, che saranno sottratte alle tasche dei contribuenti. Una parte di bottino di un furto che sarebbe potuto essere milionario, da mettere a segno nel fine settimana di Ferragosto.

Un classico estivo da «soliti ignoti» fallito sul nascere perché il terreno sabbioso e argilloso del sottosuolo di quella parte di Roma è franato su chi stava scavando la galleria che avrebbe portato la banda a cunicoli di servizio sotterranei e quindi alla parete comunicante con l’istituto di credito. Non si esclude quello in piazza Pio XI, già colpito in passato da un analogo furto. Solo un’ipotesi ma su questo si sta lavorando per capire per quale motivo Andrea Grassi, 33 anni, come ha riferito di chiamarsi ai soccorritori, ha scavato un buco di circa sei metri, profondo altri sei, partendo dal pavimento di un negozio sfitto nel quale si era introdotto nella notte di mercoledì con alcuni complici.

E tornano liberi Antonio Pinto, 46 anni, e Mario Mazza, 57 anni, i due napoletani arrestati giovedì in via Innocenzo XI per resistenza a pubblico ufficiale in riferimento alla vicenda della presunta banda. «Stavamo passando in macchina per caso e abbiamo visto per caso un ragazzo che chiedeva aiuto e quando abbiamo visto il tunnel nel pavimento abbiamo avuto paura e ce ne siamo andati via». Al termine del processo per direttissima il giudice ha convalidato l’arresto non applicando misura cautelare a carico dei due. Fissato il processo al prossimo 20 dicembre. I due sono accusati di non essersi fermati all’alt dei carabinieri mentre si trovavano a bordo di una Jeep e di aver anzi speronato la vettura degli investigatori che volevano fermarli.

L’uomo è tuttora ricoverato in ospedale, al San Camillo, in osservazione ma le sue condizioni sono soddisfacenti e anzi potrebbe essere dimesso nelle prossime ore. I carabinieri della compagnia Trastevere lo hanno denunciato per crollo colposo e danneggiamento, insieme con un coetaneo romano e ai due napoletani arrestati per resistenza a pubblico ufficiale. Hanno tutti precedenti penali, anche per furto.

Fatto che avvalora la ricostruzione di un gruppo di cassettari in azione per svaligiare una banca. Ma le indagini sono appena cominciate e c’è il massimo riserbo. Da individuare il palo che potrebbe aver telefonato al 112 per chiedere aiuto dopo il cedimento del tunnel clandestino così come ci sono accertamenti in corso per verificare il coinvolgimento di altre persone. Andrea forse non era solo nel cunicolo, difficile pensare che lo abbia scavato da solo e a mani nude, visto che attrezzi di lavoro non ne sarebbero stati trovati. Da qui il sospetto che la chiamata d’allarme sia stata fatta con ritardo proprio per cancellare le tracce di uno scavo effettuato da ladri in azione.

Nelle prossime ore potrebbe essere effettuato un sopralluogo nel negozio per capire con la sezione Rilievi dell’Arma quante persone abbiano lavorato al tunnel e in che direzione stessero andando. I quattro al momento non avrebbero detto una parola sulla loro attività e sul perché si trovassero nel negozio. Ma non si esclude che gli investigatori fossero in qualche modo già sulle tracce della banda, bloccata in pochi istanti per strada mentre tentava di allontanarsi. Nel frattempo si valutano i lavori da compiere per mettere in sicurezza via Innocenzo XI dopo che i pompieri sono stati costretti a scavare un tunnel perpendicolare a quello del presunto ladro per raggiungerlo e portarlo in salvo.

Un lavoro durato quasi nove ore con momenti molto delicati perché c’era il rischio che il 50enne venisse ricoperto del tutto dalla sabbia e morisse soffocato. La voragine artificiale verrà richiusa al più presto e costerà non meno di 35 mila euro ai contribuenti, ai quali vanno aggiunti i 15 mila circa per l’impiego di macchinari speciali in emergenza e il costo di 50 vigili del fuoco in azione quantificato in oltre 10 mila euro. Senza contare l’impiego delle forze dell’ordine e dei servizi sanitari di emergenza, e la chiusura al traffico dell’intera zona. Niente male per un colpo fallito.

12 agosto 2022 (modifica il 12 agosto 2022 | 15:31)

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, 2022-08-12 12:48:00, L’uomo-talpa rimasto bloccato per 9 ore nel tunnel che aveva scavato potrebbe essere dimesso oggi. Denunciato per crollo colposo e danneggiamento insieme con un complice. Gli altri due, subito arrestati, compariranno in tribunale per la direttissima, Rinaldo Frignani

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