Inviato da Enrico Maranzana – Il 3 agosto la camera dei deputati ha votato “l’introduzione sperimentale e volontaria” dell’applicazione della legge, titolandola “Disposizioni per la prevenzione della dispersione scolastica mediante l’introduzione sperimentale delle competenze non cognitive nel metodo didattico”.
E’ previsto un finanziamento di 1,5 milioni di euro: buttati al vento!
La sua finalizzazione è identica all’oggetto del mandato conferito al Ministero dell’Istruzione e del Merito: “Sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche”.
La risoluzione parlamentare non è altro che la specificazione del significato di “competenze generali”: “Sviluppare negli studenti abilità e competenze quali la flessibilità, la creatività, l’attitudine alla risoluzione dei problemi, la capacità di giudizio, la capacità di argomentazione e la capacità di interazione”.
Lo certifica la ridondanza con quanto il ministero, per orientare la progettazione scolastica, aveva predisposto nei regolamenti di riordino del 2010: “Ragionare con rigore logico, identificando problemi e individuando possibili soluzioni”; “Aver maturato una buona capacità di argomentare, di interpretare testi complessi”; “Saper sostenere una propria tesi e saper ascoltare e valutare criticamente le argomentazioni altrui”; “Saper interpretare il proprio autonomo ruolo nel lavoro di gruppo” …
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