La Carovana della Pace è arrivata a Leopoli: colonna mobile con gli aiuti

La Carovana della Pace è arrivata a Leopoli: colonna mobile con gli aiuti

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di Paola D’Amico

I delegati di quasi un centinaio di associazioni sono partiti venerdì mattina da Gorizia . Consegneranno aiuti, medicinali e generi di prima necessità e porteranno in Italia 300 persone fragili

L’obiettivo della Carovana della Pace era quello di entrare sabato a Leopoli. E così è stato: in mattinata ha infatti raggiunto la città dell’Ucraina, dove tra l’altro nella notte sono suonate le sirene anti per gli attacchi aerei. La colonna mobile di 66 mezzi – composta per il 95% da pulmini a 9 posti – con a bordo 221 persone rappresentanti di 92 tra associazioni, organismi e rappresentanze della società civile italiana era partita il 1° aprile da Gorizia: qui i volontari provenienti da tutta Italia si erano dati appuntamento. Alle 13.48 di venerdì erano già a Budapest, in Ungheria. E in serata aveva raggiunto il confine con la Polonia. Nella mattinata di sabato è arrivata appunto a Leopoli. La carovana è lunga 1 chilometro. Una volta a Leopoli, il programma ora prevede incontri con esponenti politici, della società civile e religiosi. Saranno consegnati circa 25 tonnellate di generi di prima necessità e medicinali. E saranno poi portate in Italia 300 persone fragili delle quali almeno 30 disabili. «Esprimo apprezzamento questa iniziativa europea che, tra 1 e il 3 aprile, ha permesso di raggiungere in carovana la città di Leopoli», ha detto in un messaggio mons. Stefano Russo, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana.

Nel manifesto della Carovana si chiarisce: «Entreremo in territorio ucraino per testimoniare con la nostra presenza sul campo la volontà di pace. Da sempre siamo accanto agli ultimi, al fianco delle vittime con azioni umanitarie e iniziative di solidarietà internazionale. Ognuno di noi può fare qualcosa. Non vogliamo restare spettatori e sentiamo l’obbligo di esporci in prima persona».Tra chi ha aderito all’iniziativa di pace, denominata Stop the war Now , aderiscono la Comunità Papa Giovanni XXIII, AOI, Rete Disarmo, Focsiv, Pax Christi, ARCI, Libera, CGIL, Nuovi Orizzonti, 6000 Sardine, Legambiente, Per un nuovo Welfare.

Il manifesto

«Nel chiedere che si proclami immediatamente il cessate il fuoco, che si dia spazio alla diplomazia internazionale e alle Nazioni Unite per la risoluzione della controversia e che si consenta subito alle organizzazioni umanitarie internazionali di intervenire, ognuno di noi può fare qualcosa di più e di concreto per fermare questo scempio. Non c’è più tempo! Da sempre siamo accanto agli ultimi, al fianco delle vittime con azioni umanitarie e iniziative di solidarietà internazionale. Vengono momenti in cui però “la pace attende i suoi artefici” e noi non possiamo disattenderla. Non vogliamo restare spettatori e sentiamo l’obbligo di esporci in prima persona. Con i rappresentanti della società civile nonviolenta e pacifista e di altre realtà impegnate nella costruzione della pace, entreremo in territorio ucraino per testimoniare con la nostra presenza sul campo la volontà di pace e per permettere a persone con fragilità, madri sole e soprattutto bambini, di lasciare il loro Paese in guerra e raggiungere l’Italia. Invitiamo pertanto tutte le organizzazioni impegnate per la costruzione della pace e per la solidarietà internazionale a dare la propria adesione, a prendere parte alla delegazione e a promuovere una serie di azioni di mobilitazione».

1 aprile 2022 (modifica il 2 aprile 2022 | 14:17)

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, 2022-04-02 12:18:00, I delegati di quasi un centinaio di associazioni sono partiti venerdì mattina da Gorizia . Consegneranno aiuti, medicinali e generi di prima necessità e porteranno in Italia 300 persone fragili, Paola D’Amico

Pietro Guerra

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