La corsa dei prezzi  dalla benzina al vino

La corsa dei prezzi  dalla benzina al vino

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MERCOLEDÌ 16 MARZO 2022

risponde Aldo Cazzullo

Caro Aldo,

è inevitabile che le sanzioni alla Russia comportino alcuni aumenti dei prezzi. Ma bisognerebbe evitare che i rincari siano superiori a quanto sarebbe giustificabile. Un produttore di pasta che dichiara di usare al 100% grano italiano ha già affermato che alzerà i prezzi a causa della mancanza di grano russo.

Riccardo Rossi, Milano

Fragole della Basilicata al mercato: da 4,50 al cestino a 7 euro. Decisamente troppo.

Marisa Marchi

Sacchetto biodegradabile, in una catena di supermercati biologici, a 16 centesimi?

Maria D.

Cari lettori,

In questi giorni decine di voi ci hanno affidato racconti di piccoli torti, di ingiustizie quotidiane, di spaventi individuali, familiari e collettivi per l’aumento vertiginoso dei prezzi. Ci sentiamo tutti più poveri e più fragili, più esposti; e inevitabilmente qualcuno cerca di arrangiarsi. C’è l’aumento generalizzato della benzina, del gas, dell’energia, del pane, della pasta. E ci sono tante piccole storie, nessuna in sé dirimente, ma nel complesso indicative dello spirito del tempo. Vi racconto anch’io un piccolo episodio. Torno a Bologna dopo un po’ e ritrovo un ristorante che frequentavo una volta, il Pappagallo. Mi consigliano un vino adatto al piatto bandiera del locale, i tortellini goccia d’oro. È un bianco emiliano molto secco, onestamente non granché. Nel conto mi viene messo a 55 euro. Trasalisco ma non oso fiatare. Pago e vado su Internet a vedere quanto costa online la stessa bottiglia, della stessa annata: 8 euro su un sito, 6 euro e mezzo su un altro. Mi sento turlupinato, penso a un errore, scrivo una mail al ristorante per segnalarlo, ma neppure mi rispondono. E sentirsi turlupinati in un posto dove sei stato felice è brutto. Poi la vita ti chiama con le sue urgenze. Ad esempio ho fatto il primo pieno di benzina a due euro e 30 centesimi il litro. E ho provato la stessa sensazione di sgomento che ci segnala il signor Giuseppe, il lettore che ha mandato la foto del giorno, pubblicata qui sotto. Purtroppo l’aumento della benzina — celere tanto quanto è lenta la discesa dei prezzi quando il petrolio crolla — è un testatico. Il che significa che i deboli pagheranno all’inflazione un prezzo più alto.

LE ALTRE LETTERE DI OGGI

L’addio

«Ciao Romano, grazie a te ora siamo una comunità»

Il 24 febbraio è mancato Romano. Era il proprietario e l’anima del bar di via Orti a Milano: un rifugio per tutti noi che lavoriamo, studiamo o abitiamo in zona. Aveva creato un luogo di incontro ormai difficile da trovare in una metropoli come la nostra, un posto bello dove sentirsi a casa sorseggiando un buon cappuccino, accolti sempre con un sorriso e due parole. Un posto dove venivi chiamato per nome. Per giorni in via Orti, che è una specie di piccolo villaggio nel centro di Milano, ci siamo guardati con le lacrime agli occhi, orfani di abitudini decennali, del caffè ristoratore, delle quattro chiacchiere, dell’accoglienza. Il bar riaprirà e noi ci andremo. Con un groppo in gola ma ci andremo perché non è giusto che la piccola comunità che si è creata si dissolva e perché un’eredità così va conservata e portata avanti. Grazie Romano, pensiamo che tu debba essere contento, dovunque tu sia, e che anche noi si debba in qualche modo essere contenti perché non sei passato su questa terra senza lasciare un segno, che è più di quanto ciascuno di noi possa sperare. Dicevamo anche noi, nella tristezza, che dobbiamo essere contenti perché ci riscopriamo comunità, una piccola comunità che si è formata anche grazie a te: persone che in una metropoli non si guardano e non si salutano nemmeno se si incontrano ogni giorno, in via Orti sono diventate compaesani che si fermano a parlare di ogni cosa, soprattutto nel tuo bar. Sei stato un punto di riferimento e ci mancherai. Ora diremo: «quando c’era Romano era diverso» oppure «eh, ma non è più la stessa cosa». Beh, sarà un’altra cosa, ma con una sua dignità.

Sabrina Mariani, Stefano Bertarello

INVIATECI LE VOSTRE LETTERE

Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

MARTEDI – IL CURRICULUM

Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino

Invia il CV

MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO

Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai. 

Invia l’offerta

GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA

Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica

Segnala il caso

VENERDI -L’AMORE

Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita. 

Racconta la storia

SABATO -L’ADDIO

Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno. 

Invia la lettera

DOMENICA – LA STORIA

Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia. 

Invia il racconto

LA FOTO DEL LETTORE

Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.

Inviateci le vostre foto su Instagram all’account @corriere

, 2022-03-15 23:12:00, , Aldo Cazzullo

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