di Aldo Grasso
Le colpe di chi ha dato così tanto spazio a quelli che hanno fatto cadere il governo per una qualche virgola di share in più)
Ci sono giornate, come quella di giovedì, che ti aggrappi al televisore sperando che non crolli anche lui. Nel tardo pomeriggio seguo la diretta di Enrico Mentana su La7 sperando che qualcuno mi spieghi come possa cadere un governo per un termovalorizzatore. Lo so, le cause sono più profonde, ma sono già state analizzate mille volte. Gli ospiti di Mentana ripetono inevitabilmente pensieri espressi più e più volte e io vorrei che qualcuno ribadisse quanto siano irreparabili i danni causati da un comico che non sapeva più come far ridere. Avevamo l’unica persona, Mario Draghi, provvista di credibilità mondiale e l’abbiamo fatta scappare per l’insipienza dei suoi interlocutori e degli azzeccagarbugli. Dalla diretta di Mentana esco con questo concetto: quanto più incomprensibili risultano le ragioni di una crisi, peggiori sono le conseguenze sulla reputazione dell’Italia.
Esco da Mentana ed entro da Maggioni su Rai1: l’ansia muove il telecomando alla ricerca di qualche risposta. Ci sono Marco Damilano, Mario Sechi, Claudio Cerasa, Luigi Contu e altri. Mi sembra di respirare un clima di compostezza, nella speranza che non spuntino i Travaglio, i De Masi, i Telese, tutti quelli che hanno tenuto bordone agli scappati di casa e ai putiniani nostrani. La direttrice Monica Maggioni mostra un frammento del tg russo in cui si spiega che il governo italiano è caduto perché la gente era in rivolta per l’aumento dei prezzi (colpa delle sanzioni). La situazione è drammatica, non si sa dove andremo a finire, e io mi chiedo se quei conduttori e quelle conduttrici che durante l’anno hanno dato così tanto spazio a quelli che, nel pieno di una pandemia, di una guerra e di un’architettura complessa come il Recovery Plan, hanno fatto cadere il governo, non provino ora un po’ di rammarico per tanta leggerezza (o per una qualche virgola di share in più), non si sentano travagliati da una tardiva resipiscenza.
15 luglio 2022 (modifica il 15 luglio 2022 | 19:27)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-07-15 18:55:00,
di Aldo Grasso
Le colpe di chi ha dato così tanto spazio a quelli che hanno fatto cadere il governo per una qualche virgola di share in più)
Ci sono giornate, come quella di giovedì, che ti aggrappi al televisore sperando che non crolli anche lui. Nel tardo pomeriggio seguo la diretta di Enrico Mentana su La7 sperando che qualcuno mi spieghi come possa cadere un governo per un termovalorizzatore. Lo so, le cause sono più profonde, ma sono già state analizzate mille volte. Gli ospiti di Mentana ripetono inevitabilmente pensieri espressi più e più volte e io vorrei che qualcuno ribadisse quanto siano irreparabili i danni causati da un comico che non sapeva più come far ridere. Avevamo l’unica persona, Mario Draghi, provvista di credibilità mondiale e l’abbiamo fatta scappare per l’insipienza dei suoi interlocutori e degli azzeccagarbugli. Dalla diretta di Mentana esco con questo concetto: quanto più incomprensibili risultano le ragioni di una crisi, peggiori sono le conseguenze sulla reputazione dell’Italia.
Esco da Mentana ed entro da Maggioni su Rai1: l’ansia muove il telecomando alla ricerca di qualche risposta. Ci sono Marco Damilano, Mario Sechi, Claudio Cerasa, Luigi Contu e altri. Mi sembra di respirare un clima di compostezza, nella speranza che non spuntino i Travaglio, i De Masi, i Telese, tutti quelli che hanno tenuto bordone agli scappati di casa e ai putiniani nostrani. La direttrice Monica Maggioni mostra un frammento del tg russo in cui si spiega che il governo italiano è caduto perché la gente era in rivolta per l’aumento dei prezzi (colpa delle sanzioni). La situazione è drammatica, non si sa dove andremo a finire, e io mi chiedo se quei conduttori e quelle conduttrici che durante l’anno hanno dato così tanto spazio a quelli che, nel pieno di una pandemia, di una guerra e di un’architettura complessa come il Recovery Plan, hanno fatto cadere il governo, non provino ora un po’ di rammarico per tanta leggerezza (o per una qualche virgola di share in più), non si sentano travagliati da una tardiva resipiscenza.
15 luglio 2022 (modifica il 15 luglio 2022 | 19:27)
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