«La disinformazione,  un’arma che fomenta le contrapposizioni»

«La disinformazione,  un’arma che fomenta le contrapposizioni»

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L’allerta di «Reporter sans frontières» nella Giornata per la libertà di stampa. Il nuovo report presentato a Ginevra, dove sono attesi anche i Nobel per la pace Dmitry Muratov e Maria Ressa

Da gennaio sono stati uccisi 24 giornalisti e ne sono stati imprigionati oltre 50, di cui cinque in Russia, secondo l’ultimo rapporto di Reporter senza frontiere. Ma ci sono altri due dati che fotografano la piega che sta prendendo la libertà di stampa nel mondo oggi: il numero dei Paesi in cui la situazione risulta «molto grave» è salito a 28, un record; ed è sceso invece quello dei Paesi considerati in «buona situazione»: erano 12 l’anno scorso, sono diventati 8, il 50% in meno, secondo quando indicato dal nuovo rapporto presentato da Reporters sans Frontières oggi a Ginevra.

Nel gruppo dei «cattivi», si ritrova ora anche la Russia, insieme a Cina, Birmania, Iran, Eritrea e Corea del Nord . Da quello dei virtuosi invece — guidato ancora dalla Norvegia (primo posto per il sesto anno consecutivo), seguita da Danimarca e Svezia risultano adesso escluse per esempio Svizzera, Belgio e Olanda. Anche l’Italia retrocede dalla 41esima alla 58esima posizione.

I principali responsabili di questo peggioramento sono la «crescita dei circuiti di disinformazione» nelle società democratiche e del controllo dei media nei regimi autoritari, osservano i curatori del rapporto. Dei 180 Paesi presi in esame, 73% si ritrovano con uno stato di salute dell’informazione valutato «molto grave», «difficile», o «problematico».

Il risultato è una «polarizzazione su due livelli»: all’interno dei singoli Paesi e nelle relazioni internazionali. Non a caso il numero dei conflitti è in aumento.

Arsenale mediatico

«La creazione di un arsenale mediatico in alcuni regimi autoritari priva i cittadini del loro diritto all’informazione, ma contribuisce anche all’aumento delle tensioni internazionali che possono portare alle peggiori guerre», osserva il segretario generale di Rsf, Christophe Deloire. Secondo l’ong, l’invasione russa dell’Ucraina illustra questa polarizzazione, una «guerra di propaganda» che ha preceduto l’invio di truppe da Mosca (classifica 155) in territorio ucraino.

Allo stesso modo, la Cina (175°) «usa il suo arsenale legislativo per confinare la sua popolazione e isolarla dal resto del mondo, in particolare a Hong Kong», passata dall’80° al 148° posto della classifica dopo l’autoritaria acquisizione di potere da parte di Pechino. «Si tratta del calo (di classifica) più grande dell’anno, ma è pienamente meritato per i continui attacchi alla libertà di stampa e la progressiva scomparsa dello Stato di diritto a Hong Kong», ha osservato Cedric Alviani, capo di Rsf per l’Asia orientale.

Il modello Fox news

Negli stati democratici si assiste alla «Foxnewszazione dei media, un rischio fatale perché mette in pericolo le basi di una società armoniosa e di un dibattito pubblico tollerante», spiega il segretario generale di Rsf Christophe Deloire. In particolare, a favorire la polarizzazione delle società democratiche è l’ascesa di media «sul modello di Fox News», il canale preferito dei conservatori americani, e «l’ampiezza dei circuiti di disinformazione, amplificati dal modo in cui operano i social network». Questa divisione interna ha accresciuto le tensioni sociali e politiche, come si è visto un anno fa negli Stati Uniti (oggi al 42esimo posto, due sotto rispetto al 2021).

RSF ha utilizzato un nuovo metodo per produrre la propria classifica, basata su cinque indicatori: contesto politico, quadro legislativo, contesto economico, contesto socio-culturale e sicurezza.

Intanto la Commissione Europea «sta preparando il Media Freedom Act, che prevede per la prima volta di istituire per la legge in Ue standard comuni per proteggere il pluralismo e l’indipendenza editoriale dei media» ha annunciato Vera Jourova, vicepresidente della Commissione per i Valori e la Trasparenza, intervenendo al Parlamento Europeo.

3 maggio 2022 (modifica il 3 maggio 2022 | 12:54)

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, 2022-05-03 11:18:00, L’allerta di «Reporter sans frontières» nella Giornata per la libertà di stampa. Il nuovo report presentato a Ginevra, dove sono attesi anche i Nobel per la pace Dmitry Muratov e Maria Ressa , Alessandra Muglia

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