Sulla nuova figura del docente tutor si è aperto un dibattito: c’è chi la ritiene una figura superflua e chi invece ritiene molto utile la sua introduzione, sia per i ragazzi più fragili sia per chi invece ha bisogno di sbloccare il suo potenziale.
Su Il Corriere della Sera viene intervista un’insegnante di elettronica che dal prossimo anno scolastico sarà docente tutor.
“Alcuni colleghi la ritengono una figura non necessaria – spiega la professoressa – per me invece arricchirà la scuola. Il tutor farà quello che già fa il coordinatore di classe, ma seguirà solo i casi particolari. Io credo che il lavoro del tutor sarà strettamente connesso al tema della dispersione scolastica. Sarà quindi un valore in più a supporto del coordinatore. Il carico di lavoro per noi insegnanti sarà importante, anche perché ci dovremo interfacciare non solo con i ragazzi, ma anche con le loro famiglie”.
Cosa ha spinto la docente a candidarsi? “Noi docenti abbiamo poche possibilità di uscire dal percorso già stabilito, se non attraverso i concorsi come quello da dirigenti. Mi fa piacere poter utilizzare le conoscenze acquisite per un percorso che non sia solo didattico”.
Sul compenso, infine, la docente dice: “Probabilmente ci attesteremo sui minimi a scuola, sarà come avere per la prima volta la quattordicesima“.
ALLEGATO A (somme destinate alle scuole)
ALLEGATO B (numero di tutor per le scuole)
La piattaforma Ministeriale su docente tutor e orientatore
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