La fuga dei ricchi dalla Russia di Putin: in 15mila lasceranno il Paese entro il 2022

di Marco Imarisio

Le destinazioni più ambite: gli Emirati Arabi, seguiti da Malta, Monaco e persino Mauritius

Chi può, se ne va. La verità è questa. Non lo fanno solo i giovani professionisti dei settori tecnologici, un esodo di massa compreso tra le settantamila e le centomila unità, obbligati all’espatrio dall’assenza di qualunque prospettiva in una Russia sempre più autarchica. Anche i ricchi partono. E non stiamo parlando degli ormai celebri quanto al momento ininfluenti oligarchi, un contropotere che finora si è fatto sentire solo per qualche isolata lamentela sulla perdita di yacht e possedimenti all’estero. Ma di quel ceto di persone facoltose o benestanti che dalle nostre parti definiremmo come media imprenditoria.

La fonte, è bene precisarlo, non è di quelle al di sopra delle parti. L’agenzia inglese Henley & Partners, che secondo il Guardian ha inventato dal nulla il business della pianificazione della cittadinanza, ovvero fa consulenza anche governativa su come e dove è meglio aprire il proprio quartiere generale per avere sgravi fiscali e vantaggi assortiti, ha pubblicato il suo report annuale sulle migrazioni dei facoltosi di tutto il mondo. E quello dei milionari russi somiglia molto a un esodo. Entro il 2022, lasceranno il paese almeno quindicimila persone facoltose, definizione alla quale si accede con un patrimonio non inferiore al milione di dollari, un numero che rappresenta a sua volta il 15 per cento del totale della categoria. Non è una novità in assoluto. Nell’ultimo decennio, il numero degli espatriati di lusso è sempre stato in cresciuta costante. Adesso, è una vera e propria partenza collettiva. Le destinazioni più ambite sono per distacco gli Emirati Arabi, seguiti da Malta, Monaco e persino Mauritius. «Storicamente» fanno notare gli autori del dossier «il crollo dei grandi Stati viene preceduto da una netta accelerazione dell’addio delle persone ricche che, che spesso sono le prime ad andarsene».

La guerra fa male a tutti, figurarsi a chi la sta subendo in prima persona. La Russia fa più notizia, ma anche nel 2022 anche l’Ucraina perderà i suoi ricchi come mai prima d’ora, per ovvie ragioni. La stima è di un addio di 2.200 facoltosi, pari a un esorbitante 42 per cento della propria quota-ricchi, e mai nessuno aveva fatto registrare un dato del genere. Difficile stabilire se questi addii sono temporanei o definitivi. Quel che appare certo, nel caso russo, è la crescita esponenziale dei propri cittadini che hanno fatto domanda di cittadinanza all’estero. Inaccessibili Usa e Regno Unito, le sedi più richieste per trasferire la propria attività o per chiedere la residenza sono diventati per forza di cose quelli dei Paesi baltici e di altri Stati confinanti come Georgia o Armenia. Orizzonti sempre più ristretti.

14 giugno 2022 (modifica il 14 giugno 2022 | 19:56)

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