La lezione sempre attuale di Piero Angela: Lapprendimento reale avviene attraverso lesperienza e linterazione

Un anno fa, l’Italia perdeva una delle sue menti più brillanti nel campo della divulgazione scientifica: Piero Angela. Non solo una figura emblematica, ma un uomo che ha sottolineato l’importanza di un approccio pedagogico diverso e più interattivo

“Ero uno studente terribile, lo ammetto, ma tra i banchi mi annoiavo”. Queste parole, pronunciate da Angela durante un evento alla Triennale di Milano poco tempo prima della sua scomparsa, evidenziano una realtà spesso trascurata: la didattica tradizionale non sempre è in grado di coinvolgere e stimolare ogni tipo di studente.

L’insegnamento di Piero Angela non si limitava a informare, ma aveva il chiaro obiettivo di entusiasmare e coinvolgere. “Ludendo docere, insegnare divertendo”, esclamava.

Secondo Angela, l’apprendimento reale avviene attraverso l’esperienza e l’interazione. Immaginate una classe in cui la matematica e la fisica non sono semplici teorie su carta, ma principi incarnati nella costruzione di un robot, con l’euforia della scoperta condivisa tra compagni di classe. Questo tipo di apprendimento non solo è efficace, ma lascia un’impressione indelebile.

E il divulgatore non ha esitato a sottolineare i problemi dell’istruzione tradizionale: “La scuola italiana deve cambiare”. Piero Angela vedeva i professori come futuri “registi”, capaci di superare le restrizioni di una lezione puramente frontale e di portare il vasto e meraviglioso mondo all’interno delle aule. E come fare ciò? Attraverso l’embrione delle nuove tecnologie, fondamentali alleati per rendere l’educazione più dinamica, contemporanea e vicina ai giovani.

La scomparsa di Piero Angela ha lasciato un vuoto incolmabile nel panorama italiano, ma il suo messaggio rimane più che mai attuale. Se il futuro dell’istruzione in Italia vuole essere all’altezza delle sfide del XXI secolo, le parole di Angela servono come bussola per guidare il cammino.