“La luna di Kiev”, una poesia per parlare in classe del conflitto Russo – Ucraino: un esempio di intervento in classe

La pace è, inevitabilmente, da considerare la più importante risorsa per la costruzione della comunità, per la crescita personale e per la stessa sopravvivenza del nostro pianeta. Al centro di molte fedi, pratiche e culture, il progresso della convivenza pacifica è essenziale per garantire vite produttive e significative e società sostenibili. Serve, però, continuare a stimolare i nostri alunni, le nostre comunità, le nostre scuole. E bisogna farlo con iniziative stimolanti, gratificanti, entusiasmanti, come quella che, in questi giorni, stanno sperimentando, in assento laboratoriale alcuni alunni dell’Istituto Renato Guttuso di Carini, presieduto dal dirigente scolastico prof.ssa Valeria La Paglia. A fare da motivo trainante la poesia “La luna di Kiev” di Gianni Rodari, tratta dalla raccolta “Filastrocche in cielo e in terra” (Einaudi, 1960) diventata utile spunto didattico per parlare della guerra russo – ucraina e, in generale, di quanto ogni guerra sia distruttiva sia per i vincitori che per i vinti, e come a pagarne il prezzo più grande siano soprattutto gli ultimi e i deboli. Il percorso all’interno del viaggio all’interno della scrittura creativa e della morale rovesciata, che si è attivato, grazie ad un finanziamento PON FSE ricevuto, a seguito di un’attenta progettazione, dall’IC Renato Guttuso di Carini, e che trova nel modulo “Tecniche rodariane per sperimentare all’infinito”, autorizzazione numero 0009707 del 27/04/2021 – FSE e FDR – Apprendimento e socialità “Bentornati a scuola”, il passaporto per questo viaggio nell’immaginario e nella realtà.

Elementi per una definizione del concetto di pace

Svariati elementi sono utili per definire la pace. A livello individuale, la pace può cominciare con la calma dentro di sé. Ampliandosi verso l’esterno, la pace racchiude in sé accordo e armonia tra le persone. Nella sua scala più ampia, il mondo e l’umanità, la pace è, o equivale a, vivere senza conflitti violenti o guerre. La pace è la base della nostra qualità di vita e, inoltre, del composto intimo e migliore delle nostre comunità; e, siccome le nostre armi divengono sempre più potenti, la nostra stessa sopravvivenza come uomini e donne su questo pianeta dipende proprio e principalmente da questo.

La pace, sia come viaggio interiore sia come impegno esteriore

Molte tradizioni religiose e umane e svariati insegnamenti principalmente spirituali nel corso della storia dell’uomo si sono soffermati sul concetto di pace, intesa essa sia come viaggio interiore sia come impegno esteriore a vivere in un rapporto endemico di mutuo vantaggio con le nostre famiglie, in primis, naturalmente, le nostre comunità e nel mondo. Però, nel nostro attuale panorama globale, spesso vediamo la pace rappresentata in modo rovesciato, così che, ad esempio, volendone indicare uno per tutti, “mantenere la pace” in un’area del mondo è diventato riferito a soldati e “peace-keeper” o, addirittura, alle milizie armate.

Equità, giustizia, inclusività e diritti umani

Molteplici altri termini e numerosi concetti sono obbligatoriamente collegati alla realizzazione della pace, e tra questi quello di equità, di giustizia, di inclusività e dei diritti umani. Questi devono essere assorbiti nella comunità al fine di incoraggiare l’accordo e l’armonia tra i popoli della terra e, in talune aree del pianeta, tra comunità che vivono lo stesso territorio. La pace è più forte quando deriva dalla giustizia sociale, che può essere definita come la garanzia dei diritti fondamentali e dell’equità per tutti. Fortificare la società civile – le regole che ci vincolano e ci permettono di vivere congiuntamente in modo fruttuoso, con mezzi rinsaldati per risolvere i conflitti – è il mezzo per giungere a questi fini.

La pace arricchisce le nostre comunità scolastiche e le vite individuali di docenti, alunni, personale ATA e genitori

La pace rendere ricca ogni comunità, tra queste, naturalmente, la comunità scolastica nella quale operiamo e viviamo, e le vite individuali di chi le abita, le vive, di chi vi lavora e costruisce le relazioni familiari e comunitarie, poiché ci indirizza ad abbracciare la diversità e a sostenerci vicendevolmente nella misura più grande possibile. Sono la cura, la generosità e l’equità le pietre angolari, necessarie e urgenti, indifferibili, per il raggiungimento di una vita personale e comunitaria sostenibile, giusta, significativa, vibrante e appagante.

Le domande da porre ai nostri studenti

Per portare a casa questo punto di vista, per far crescere le comunità in cui viviamo nel solco dell’armonia e della pace, è necessario considerare le seguenti domande:

  • Le nostre famiglie e le comunità nelle quali viviamo, la scuola tra queste, possono prosperare senza il sostegno reciproco e la pace con i nostri vicini?
  • Possono esistere comunità pacifiche senza attenzione alla giustizia e all’equità?
  • Quali sarebbero le prospettive di un mondo senza pace?

Situazioni favorevoli alla promozione della pace nelle classi e nelle nostre scuole

Promuovere la pace – come è stato sottolineato all’interno del percorso modulare PON attivato all’ICS Renato Guttuso di Carini – richiede di valorizzare e considerare sia se stessi che gli altri. In quanto tale, la pace è principale in ogni situazione della nostra vita. Proprio come un bambino si arricchisce man mano che impara ad assumersi maggiori responsabilità, il significato nella nostra vita cresce man mano che impariamo a riconoscere e ad assumerci maggiori responsabilità l’uno per l’altro e per il mondo. Il mondo sotto la stessa luna. Perché, come ricorda Gianni Rodari, la luna di Kiev e la stessa di Roma. Un percorso di sensibilizzazione e di crescita che coinvolge ciascuno degli allievi e i docenti.

Nell’organizzazione della comunità, la promozione della pace è simile a una pianificazione strategica

Gli individui, anche i protagonisti della scuola, o le comunità, anche quella scolastica, possono migliorare il proprio impatto convogliando strategicamente i propri sforzi. Nell’organizzazione della comunità, la promozione della pace è per molti versi simile ad altre aree della pianificazione strategica.

Chiedere agli alunni di concentrarsi e impegnarsi

Prima d’ogni altra cosa, sarebbe utile chiedere a ciascun alunno di scegliere le questioni più importanti per lui e la sua comunità, in particolare quelle su cui è possibile impegnarsi per promuovere la pace. Ecco alcune tra le molte potenziali aree di interesse che gli alunni possono scegliere, che sono indirizzate lungo un continuum dal più semplice al più ampio:

  • Arte, musica e programmi culturali che promuovono la pace
  • Pace e collaborazioni interreligiose
  • Antibullismo e altre iniziative di prevenzione della violenza nelle scuole
  • Programmi di giustizia riparativa nelle scuole e nelle comunità che si concentrano sulla guarigione dal male e dalla propensione a commettere violazioni alle regole condivise piuttosto che sulla punizione
  • Rafforzamento del partenariato tra scuola e famiglia
  • Formazione di commissioni di pace tra gli alunni e i docenti
  • Istituzione di programmi di scuole gemellate
  • Istituire statuti comunitari e altre politiche scolastiche che promuovano la pace e la giustizia.

LEZIONE SULLA PACE

, 2022-11-18 06:40:00, La pace è, inevitabilmente, da considerare la più importante risorsa per la costruzione della comunità, per la crescita personale e per la stessa sopravvivenza del nostro pianeta. Al centro di molte fedi, pratiche e culture, il progresso della convivenza pacifica è essenziale per garantire vite produttive e significative e società sostenibili. Serve, però, continuare a stimolare i nostri alunni, le nostre comunità, le nostre scuole. E bisogna farlo con iniziative stimolanti, gratificanti, entusiasmanti, come quella che, in questi giorni, stanno sperimentando, in assento laboratoriale alcuni alunni dell’Istituto Renato Guttuso di Carini, presieduto dal dirigente scolastico prof.ssa Valeria La Paglia. A fare da motivo trainante la poesia “La luna di Kiev” di Gianni Rodari, tratta dalla raccolta “Filastrocche in cielo e in terra” (Einaudi, 1960) diventata utile spunto didattico per parlare della guerra russo – ucraina e, in generale, di quanto ogni guerra sia distruttiva sia per i vincitori che per i vinti, e come a pagarne il prezzo più grande siano soprattutto gli ultimi e i deboli. Il percorso all’interno del viaggio all’interno della scrittura creativa e della morale rovesciata, che si è attivato, grazie ad un finanziamento PON FSE ricevuto, a seguito di un’attenta progettazione, dall’IC Renato Guttuso di Carini, e che trova nel modulo “Tecniche rodariane per sperimentare all’infinito”, autorizzazione numero 0009707 del 27/04/2021 – FSE e FDR – Apprendimento e socialità “Bentornati a scuola”, il passaporto per questo viaggio nell’immaginario e nella realtà.
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