“Nessun licenziamento di massa. Si troveranno le giuste soluzioni”
Care e cari insegnanti,
nei giorni scorsi alcune e alcuni di voi hanno manifestato perché temono per i propri diritti. Ho deciso di rivolgervi questa lettera perché sono convinta che quando le voci si uniscono in un grido, rivendicativo o di difesa, debbano sempre e comunque trovare ascolto e risposta. Come molte e molti di voi sanno, non mi sono sottratta a questo confronto anche in diversi incontri che abbiamo avuto sul territorio. Prendendo in seria considerazione le vostre richieste e le vostre necessità, come anche quelle delle laureate e dei laureati in Scienze della formazione primaria che, come voi, chiedono risposte alla politica. Una politica che, nel caso di questo governo, ha a cuore il destino della scuola e di chi ne fa parte e cerca di trovare soluzioni serie che contemperino i diritti di tutti.
Da quando, a seguito della decisione assunta in Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato n. 11/2017, la questione dei diplomati magistrali si è imposta nel dibattito pubblico, il mio Ministero ha lavorato, in un’ottica di confronto e di dialogo, per affrontare la situazione – per la parte che riguarda le nostre funzioni – nella maniera più corretta possibile, nel rispetto di chi nei giorni scorsi è sceso in piazza temendo per il proprio lavoro, e sempre mettendo al centro le nostre studentesse e i nostri studenti, alle quali e ai quali dobbiamo garantire un’istruzione di qualità. A partire dalla continuità didattica.
Le porte del MIUR sono rimaste aperte: abbiamo incontrato le organizzazioni sindacali, abbiamo sentito e abbiamo discusso francamente con alcune e alcuni di voi, abbiamo attivato tavoli tecnici, dopo aver raccolto le vostre istanze e avere analizzato nel dettaglio le singole e differenti situazioni esistenti. Il nostro obiettivo è definire interventi che risolvano la questione in maniera definitiva, una volta per tutte: rispondere all’emergenza andando a creare ulteriori scenari particolareggiati non andrebbe che ad aggravare un panorama che è già di per sé intricato e che, proprio per le forme aggrovigliate che ha assunto, non sta giovando in primo luogo a voi, alla vostra professionalità, alle vostre vite.
Lo abbiamo detto da subito: non creiamo allarmismo ingiustificato. Lo voglio ripetere oggi. Non ci sarà alcun licenziamento di massa, come qualche parte politica ha prospettato solo per proprio tornaconto e a fini elettorali. La decisione assunta in Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato non ha effetti immediati su tutte le situazioni giuridiche soggettive dei diplomati magistrali o dei controinteressati. Ha piuttosto la funzione di assicurare che i giudici amministrativi interpretino in maniera uniforme la normativa, in occasione delle future sentenze e tenuto conto che in passato vi erano stati diversi orientamenti giurisprudenziali.
Inoltre, la sentenza n. 11 del 2017 del Consiglio di Stato riguarda i diplomati magistrali che hanno conseguito il titolo entro il 2001/2002, che non risultavano inseriti nelle Graduatorie permanenti all’atto della loro trasformazione in Graduatorie ad esaurimento nel 2007 e che recentemente hanno proposto ricorsi per ottenere comunque l’inserimento nelle citate GAE. Il Consiglio di Stato ha deciso, con la sentenza pubblicata il 20 dicembre, che tale richiesta tardiva di inserimento nelle GAE non ha fondamento giuridico. Diversa è la questione per diplomati magistrali, già di ruolo o ancora oggi iscritti nelle GAE, che risultavano già iscritti nelle Graduatorie permanenti nel momento in cui la legge n. 296 del 2006 le ha trasformate in Graduatorie ad esaurimento: su di loro la sentenza non ha alcun impatto.
Questo governo sta agendo con grande responsabilità nell’interesse primario della scuola e delle professionalità che la compongono.
Per poter ottemperare correttamente alla sentenza del Consiglio di Stato, in attesa dei nuovi giudizi di merito, che si uniformeranno necessariamente alla decisione dell’Adunanza Plenaria, il Ministero, come già detto in precedenza, si è attivato da subito analizzando le situazioni giuridiche e di fatto esistenti e consolidate, con particolare riferimento alla concreta gestione delle graduatorie e dei rapporti di lavoro che nel frattempo si sono instaurati con le docenti e i docenti già inseriti (seppure con riserva) nelle GAE (Graduatorie ad esaurimento). E ha, inoltre, chiesto un parere all’Avvocatura Generale dello Stato: una volta avuta questa risposta, si troveranno con serietà ed equilibrio le giuste soluzioni.
Lo ripeto: le diverse fattispecie in campo danneggiano in primo luogo il vostro lavoro, oltre che l’istruzione e l’educazione che vogliamo fornire alle nuove generazioni e che vogliamo continua e di qualità. Vogliamo intervenire in maniera corretta, dare esecuzione alla sentenza nel modo più giusto possibile, garantire l’uniformità di attuazione sul territorio nazionale e, nel frattempo, anche la continuità didattica a tutela di studentesse e studenti. Come è ben noto, questo governo ha già trovato con il decreto n. 59/2017 una soluzione normativa a problemi similari che coinvolgevano i docenti della scuola secondaria. Sono convinta che sapremo trovare una soluzione anche per l’infanzia e per la primaria, che tenga conto della specificità di questi gradi di istruzione.
Tutto questo attesta la volontà di questo governo di agire con consapevolezza e con responsabilità. Lo dobbiamo a voi, lo dobbiamo alle nostre studentesse e ai nostri studenti, lo dobbiamo alla scuola. E questo credo debba valere per voi come una rassicurazione, più delle tante promesse fantasiose di risoluzione facile e immediata che qualcuno può proporvi facendo leva sulle vostre preoccupazioni.
Stiamo lavorando con serietà. Seguiamo passo dopo passo la questione. Siamo interlocutori attenti per tutte e tutti voi.
Valeria Fedeli