La notte a Termini: liti, risse, rapine e tanto degrado nella stazione più grande d’Italia

La notte a Termini: liti, risse, rapine e tanto degrado nella stazione più grande d’Italia

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di Rinaldo Frignani

Decine di clochard e di stranieri senza tetto dormono sui cartoni fuori dagli ingressi e al parcheggio dei taxi. Bivacchi anche nella galleria Turbigo, così come a via Marsala e via Giolitti. Dall’inizio dell’anno decine di arresti e denunce per risse e droga

Dovevano servire per impedire di trasformare gli spazi fra le due corsie del tunnel Turbigo in posti letto, anche matrimoniali. Ironia della sorte, adesso i colonnotti anti-stazionamento sono sfruttati dai senza tetto per reggere i materassi sui quali sdraiarsi lo stesso a dormire fra le auto in transito oppure per tenere in verticale pezzi di cartone che possono assicurare un minimo di privacy e anche un po’ di protezione dal rumore dei veicoli, amplificati dal fatto che passano in galleria. E così sabato notte – ma il fenomeno dura ormai da parecchie settimane – nel sottopasso a ridosso della stazione Termini c’erano di nuovo decine di disperati che avevano trovato rifugio alla fine di una giornata passata a girovagare per le strade vicino allo scalo ferroviario, a chiedere l’elemosina e ad aspettare l’apertura della mensa per i poveri.

Del resto il fotoservizio del Corriere della Sera di sabato notte aggiorna ancora una volta lo scenario abituale che fino a oggi nessun pattuglione o intervento delle forze dell’ordine, che hanno comunque aumentato il numero di daspo urbani, arresti e denunce, è riuscito a far cambiare. Anche perché a tenere banco è soprattutto la disperazione di chi già dalle 21 si sdraia su cartoni oppure, nonostante il caldo, si avvolge fra le coperte di lana che facevano parte della dotazione delle cuccette di vecchi vagoni ferroviari, e cerca di isolarsi dal resto del mondo addormentandosi contro le vetrate della stazione, all’ingresso come di fronte all’area commerciale, o ancora al parcheggio dei taxi, nei pressi degli ingressi alla galleria gommata, e un po’ più in là nell’area di sosta dietro l’ex hub vaccinale e i giardini Einaudi.

Sono decine di senza tetto che si rifugiano attorno alla stazione più grande d’Italia. Un giaciglio improvvisato sul marciapiede, un fagotto con qualche effetto personale. Niente di più. Sotto gli occhi di chi è appena arrivato a Roma per una vacanza o per lavoro – visto che i pendolari ormai sono abituati a queste scene – che oltre a questa prima fotografia della Capitale d’Italia, si trova di fronte a rifiuti nei vicoli vicino via Marsala, sporcizia agli angoli delle strade, anfratti dai quali può saltare fuori un bandito armato di coltello.

Solo due giorni fa una turista inglese di 16 anni ha rischiato di essere violentata davanti ai parenti da un gruppetto di ragazzi stranieri che hanno poi rapinato a morsi un uomo che aspettava di tornare a casa in autobus. Sempre la settimana scorsa in due sono stati accoltellati per aver reagito a tentativi di rapina sempre da parte di balordi in piena notte. Senza contare che un carabiniere è stato ferito nel tentativo di sedare una rissa fra due comitive di sbandati.

Un quadro – per la verità sempre lo stesso da anni – che continua a preoccupare e al quale si cerca di porre rimedio con le operazioni «Ad alto impatto», coordinate dalla Questura in accordo con il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura, che si sono dimostrati efficaci contro violenti e spacciatori. Ma il dormitorio notturno attorno a Termini, dove solo quest’anno sono morti quattro clochard, richiede sforzi ulteriori da parte di altre istituzioni.

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5 settembre 2022 (modifica il 5 settembre 2022 | 15:19)

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, 2022-09-05 13:19:00, Decine di clochard e di stranieri senza tetto dormono sui cartoni fuori dagli ingressi e al parcheggio dei taxi. Bivacchi anche nella galleria Turbigo, così come a via Marsala e via Giolitti. Dall’inizio dell’anno decine di arresti e denunce per risse e droga, Rinaldo Frignani

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