La prima immagine del buco nero Sagittarius-A:   cosa  ci dice  quel «mostro» educato  nella Galassia

La prima immagine del buco nero Sagittarius-A: cosa ci dice quel «mostro» educato nella Galassia

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L’immagine di Sagittarius-A, il buco nero al centro della Via Lattea, e prima ancora quella di M87, sono un fondamentale strumento di indagine per studiare questa famiglia di corpi così misteriosi

Eccolo là. Finalmente.

È Sagittarius-A* , il mostro ben educato e gentile che occupa il centro della nostra galassia. Un buco nero super-massiccio che pesa più di quattro milioni di Soli, il dragone cosmico capace di divorare migliaia di stelle e produrre cataclismi spropositati se ne sta lì, tranquillo, al centro della nostra galassia, a 27.000 anni-luce di distanza dal nostro sistema solare a godersi la bellezza del suo disco di accrescimento: un anello di materia incandescente che ruota a velocità mostruosa attorno al corpo centrale nascosto dall’orizzonte degli eventi, mentre emette radiazione in tutte le direzioni.

A produrre l’eccezionale immagine è stata la collaborazione Event Horizon Telescope, 300 scienziati, distribuiti in venti paesi diversi, che hanno fatto funzionare i loro telescopi come un’unica gigantesca infrastruttura.

Con la stessa tecnica, tre anni fa, erano riusciti a ricostruire la prima immagine di M87*, un buco nero super-gigantesco, le cui dimensioni fanno impallidire la stazza, pur ragguardevole, di Sagittarius-A*.

M87* che sta al centro della galassia Virgo A, a 54 milioni di anni-luce dalla nostra pacifica Via Lattea, non è per nulla un bonaccione simpatico come il nostro Sagittarius-A*. Pesa milioni di volte di più ed è talmente spropositato che al suo interno, potrebbe ospitare l’intero sistema solare. M87* è un vero dragone sputafuoco al culmine della sua attività. Mentre divora migliaia di stelle, emette dai poli spettacolari getti di plasma, fiotti giganteschi di materia ionizzata che si muovono a velocità prossime a c e producono filamenti che si estendono per migliaia di anniluce.

È emozionante constatare che nonostante le grandi differenze i due oggetti cosmici si assomigliano tremendamente. Questo significa che gli scienziati del pianeta terra dispongono di un nuovo strumento di indagine per studiare in dettaglio questa famiglia di corpi misteriosi, i cui membri si annidano nel cuore di tutte le galassie e che sembrano giocano un ruolo cruciale nella loro formazione.

Ancora più intrigante riflettere sul fatto che gli scienziati di Eht siano riusciti a rendere visibili gli oggetti «invisibili per antonomasia», corpi capaci di produrre un’attrazione gravitazionale così furibonda da avviluppare per sempre, in un abbraccio inesorabile, ogni raggio luminoso.

I buchi neri super-massicci sono oggetti astronomici capaci di condensare enormi quantità di materia in uno spazio limitato, che ci appare circondato da un alone di fuoco e un orizzonte degli eventi che preclude alla vista e all’indagine scientifica tutto quello che succede all’interno. Al centro di Sagittarius A*, come di tutti i buchi neri, la deformazione dello spazio-tempo è talmente spropositata che il tempo perde di significato. È la gravità a fermare il tempo, a fare attorcigliare su se stesso lo spazio-tempo fino a svuotarlo di senso.

L’aspetto quasi infernale degli ambienti che circondano i buchi neri sembra confermare un tabù primordiale. Nel cerchio di fuoco che circonda l’orizzonte degli eventi riecheggia qualcosa di ancestrale: richiama alla mente posti segreti e terribili, come la Geenna, irta di fiamme, su cui regna Moloch, il divoratore di bambini, o i luoghi misteriosi protetti da terribili guardiani, come Medusa, la Gorgone che pietrifica con lo sguardo chi osa avventurarsi nel regno degli inferi.

Quegli involucri mostruosi che nascondono alla vista le zone nelle quali il tempo si ferma, forse custodiscono i segreti scientifici che andiamo cercando da anni. Gli scienziati di Eht ci hanno messo a disposizione un nuovo strumento per cercare di decifrare le leggi della fisica che vigono nei pressi delle singolarità dello spazio-tempo.

12 maggio 2022 (modifica il 12 maggio 2022 | 21:36)

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, 2022-05-12 19:36:00, L’immagine di Sagittarius-A, il buco nero al centro della Via Lattea, e prima ancora quella di M87, sono un fondamentale strumento di indagine per studiare questa famiglia di corpi così misteriosi, Guido Tonelli

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