La ricetta dei biscotti Frolla: lievito, farina e inclusione. Il dolce oltre la pandemia

La ricetta dei biscotti Frolla: lievito, farina e inclusione. Il dolce oltre la pandemia

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di Margherita De Bac

Nel piccolo laboratorio di Osimo (An) lavorano 23 giovani, dei quali 18 sono persone con disabilità . Ha aperto nel 2018 con un crowdfunding. Un Frollabus portava i prodotti a casa dei clienti durante il lockdown

L’emozione non si è ancora spenta. Il ricordo della trasferta a Bruxelles per la consegna del premio Cittadino Europeo 2021 resterà impresso per sempre nell’album personale dei ragazzi della Cooperativa Frolla, micro-biscottificio sociale con sede a Osimo (An), animato da 23 giovani. Diciotto sono portatori di disabilità ma qui dentro, nel laboratorio dove maneggiano farina, lievito e zucchero, non esistono differenze. Un modello di impresa speciale, per dare un futuro alle persone svantaggiate. Oltre alla produzione, c’è la vendita porta a porta tramite un furgoncino chiamato DiversamenteBar, ordinazioni anche online. I biscotti sono accessibili, semplici da sfornare, uno strumento gustoso che introduce al mondo del lavoro e disegna il futuro. L’idea è stata di Jacopo Corona, 26 anni marchigiano Doc, un’esperienza consolidata nel settore alimentare, uno dei fondatori con Gianluca Di Lorenzo.

Il rapporto con la scuola

Racconta: «Ho sempre avuto la passione per il sociale che condivido con la mia compagna, conosciuta sul campo nel corso di un’iniziativa di volontariato organizzato a Cattolica da Don Benzi. A 24 anni ho perso il lavoro, in un’azienda di preparati per dolci per la grande distribuzione. In un mese è arrivata la crisi, implacabile. Abbiamo chiuso nel 2017 e mi sono ritrovato disoccupato». È allora che è scattata la scintilla. Jacopo decide di incamminarsi lungo una strada diversa, fermandosi in un «incrocio» dove il sociale si interseca all’alimentare.

Frolla nasce nel 2018, i ragazzi vengono inseriti attraverso una convenzione con scuole alberghiere e un progetto di alternanza scuola-lavoro. Il laboratorio è aperto a qualsiasi tipo di disabilità, non ci sono preclusioni. Tutti marchigiani, la maggior parte di Osimo e Castelfidardo. Ci sono ragazzi in carrozzina, autistici, down, affetti da schizofrenia. Frolla non discrimina, anzi li aiuta ad aggirare gli ostacoli. E cerca di agevolarli. Un esempio. È stata acquistata una stampante in 3D a uso alimentare, accessibile ai pasticceri impossibilitati a muovere le gambe.

Prodotti doc

L’obiettivo è offrire un prodotto di origine regionale, per gratitudine nei confronti di un territorio che ha sostenuto l’iniziativa attraverso una raccolta di crowfunding. La gente ha risposto al lancio del progetto prima ancora di vederlo realizzato. Ogni giorno si confezionano 150 sacchetti di biscotti, il fatturato è in crescita: 105mila euro nel 2019, 175mila nel 2020, 235mila nell’ultimo esercizio. La terra madre è Osimo ma i prodotti vengono venduti anche a Roma e Milano. La spedizione viene gestita esternamente da un corriere, il cui titolare è diventato amico della «famiglia Frolla», la cui attività si è man mano allargata fino a comprendere l’offerta di graziose bomboniere personalizzate. E poi c’è il Frollabus, messo su strada durante la pandemia per raggiungere la clientela nei mesi del lockdown. Tutti lo riconoscono da lontano, quando arriva porta gioia e bontà.

22 agosto 2022 (modifica il 22 agosto 2022 | 18:06)

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, 2022-08-23 05:14:00, Nel piccolo laboratorio di Osimo (An) lavorano 23 giovani, dei quali 18 sono persone con disabilità . Ha aperto nel 2018 con un crowdfunding. Un Frollabus portava i prodotti a casa dei clienti durante il lockdown, Margherita De Bac

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