Dopo l’accusa della madre finlandese che ha lasciato Siracusa per la Spagna a causa, a suo dire, della bassa qualità della scuola italiana, è scoppiata, com’era prevedibile, la polemica.
Il sindaco di Siracusa, dopo avere difeso i docenti italiani che “fanno miracoli con uno stipendio che non esito a definire vergognoso”, ha aggiunto: “Paragonare il sistema scolastico finlandese a quello italiano è impossibile. Quello del paese scandinavo è di gran lunga migliore di quello del nostro paese, per offerta e gestione, ma soprattutto per le sovvenzioni da parte del governo che ne garantiscono servizi diversi. È chiaro che la Finlandia ha caratteristiche differenti e il loro sistema scolastico è tarato sulle loro peculiarità, non è detto che siano tutte replicabili in Italia”.
Sulla questione è intervenuto a Radio 24 anche il ministro Giuseppe Valditara, schierato a difesa della scuola italiana e dei suoi insegnanti: “In relazione alle polemiche di questi giorni sulla vicenda della pittrice finlandese che ha deciso di lasciare Siracusa, se si conoscessero più attentamente i test Pisa si vedrebbe che gli studenti della Finlandia in Matematica hanno performance nettamente inferiori a quelle della metà degli studenti italiani. Bisogna evitare di generalizzare. I nostri insegnanti svolgono un compito delicatissimo, molto importante, con grande competenza e professionalità”.
Mettendo a confronto i dati ufficiali di Education and training monitor 2021 della Commissione Europea, i risultati sembrano a favore del sistema finlandese, e non solo per matematica, almeno per quanto riguarda le fasce di studenti più fragili.
Il benchmark della Scarsa competenza in MATEMATICA, fissato al 15% dei 15enni che hanno livello 1 (o meno) nella scala di matematica, ha visto nel 2021 i ragazzi della Finlandia al 15% (benchmark raggiunto), mentre i ragazzi italiani si attestano al 23,8%. La media dei Paesi dell’UE è al 22,9%
Education and training monitor 2021, riporta altri dati utili al confronto.
Il benchmark della Scarsa competenza in LETTURA, fissato al 15% dei 15enni che hanno livello 1 (o meno) nella scala di lettura, ha visto nel 2021 i ragazzi della Finlandia al 13,5% (benchmark raggiunto), mentre i ragazzi italiani si attestano al 23,3%. La media dei Paesi dell’UE è al 22,5%.
Il benchmark della Scarsa competenza in SCIENZE, fissato al 15% dei 15enni che hanno livello 1 (o meno) nella scala di scienze, ha visto nel 2021 i ragazzi della Finlandia al 13,9% (benchmark raggiunto), mentre i ragazzi italiani si attestano al 25,9%. La media dei Paesi dell’UE è al 22,3%.
Il benchmark dei Giovani che abbandonano prematuramente l’istruzione e la formazione (18-24 anni), fissato al 9%, ha visto nel 2021 i giovani della Finlandia attestati all’8,2% (benchmark raggiunto), mentre i giovani italiani non scendono sotto il 12,7%. La media dei Paesi UE è al 9,7%.
Il benchmark del Livello di istruzione terziaria per giovani (25-34 anni), fissato al 45% è conseguito dai giovani della Finlandia al 40% (benchmark non raggiunto), ma i giovani italiani non vanno oltre il 28,3%. La media dei Paesi UE è al 41,2%.
L’unico livello che registra una performance finlandese inferiore a quella italiana è riferito alla scolarizzazione dei bambini di 3-6 anni, con il benchmark fissato al 96%. Il livello italiano si attesta al 94,6%, mentre quello finlandese non va oltre il 90,9%.
Per approfondimenti:
Scuola finlandese: tutti ne parlano, ma come funziona davvero questo modello?
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