di Giulio Sensi
Il Terzo settore italiano si è subito messo in moto. Gli interventi sul campo ma anche ai confini dei Paesi vicini: tutte le associazioni che si occupano di sostenere i civili durante l’emergenza. Così è possibile donare
Quella delle ong più strutturate non è tuttavia l’unica reazione solidale. Migliaia di cittadini in ogni città italiana stanno infatti donando cibo, medicine, coperte, vestiti a punti di raccolta più o meno improvvisati da cui, con l’aiuto delle Caritas, delle associazioni di volontariato e di alcune organizzazioni ucraine presenti in Italia, si cerca di far partire container verso i primi campi profughi. E quanto a donazioni è robustissima la mobilitazione di aziende e imprese che in pochi giorni hanno messo insieme da Nord a Sud milioni in beni e denaro. Le Misericordie della Toscana in collaborazione con il Consolato ucraino di Firenze hanno raccolto 24 quintali tra farmaci e alimenti non deperibili, trasportati con una propria colonna mobile fino ai confini di Polonia e Romania. A Verona l’Associazione delle donne ucraine ha aperto un centro operativo di aiuti in raccordo con l’Ambasciata e altre associazioni di tutta Italia. E lo stesso Consolato, in accordo con il Comune di Milano, ha aperto milanoconsolato1@gmail.com per chi vuole segnalare la propria disponibilità ad accogliere profughi in arrivo. La medesima cosa si può fare anche registrandosi sul sito refugees-welcome.it per l’iniziativa «Accogli una persona rifugiata» .
In prima linea c’è la Comunità di Sant’Egidio, che già sosteneva a distanza 250 bambini ucraini e ha intensificato gli sforzi per raccogliere fondi anche per i profughi diretti in Polonia. Dopo la disponibilità annunciata dai Governi, sono pronte anche le tantissime associazioni che in tutta Italia sostengono i bimbi di quelle terre fin dai tempi dell’incidente nucleare di Chernobyl. Da allora hanno accolto migliaia di bambini, oggi adulti, nei soggiorni estivi, supportando progetti di solidarietà fra Ucraina e Bielorussia, ma non solo.
Fin dall’inizio del conflitto la rete di assistenza in Ucraina è partita per far fronte all’emergenza. Ecco alcuni modi per aiutare i cittadini ucraini.
Le altre associazioni italiane sono:
(Articolo in aggiornamento. Se avete altre iniziative da segnalare, scrivete a buonenotizie@corriere.it)
7 marzo 2022 (modifica il 7 marzo 2022 | 16:30)
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