La storia del docente che mise 10 a tutti gli studenti: sospeso per 8 mesi per attentato alla valutazione. La sua difesa: Il voto è un incentivo, non è un limite

Ha fatto discutere e non poco la storia di Yván Pozuelo, professore di francese di Gijón, sospeso per otto mesi senza stipendio dal Consiglio dell’Educazione delle Asturie per aver valutato tutti i suoi studenti con un 10. Il docente persiste nel suo metodo di valutazione. L’insegnante sostiene che gli errori sono parte dell’esperienza educativa e che il suo approccio, basato sull’autovalutazione, è efficace.

Il peculiare metodo di Pozuelo, fondato su principi di autovalutazione e sulla concessione di un punteggio massimo a tutti gli studenti, ha generato dibattiti educativi negli ultimi tre anni. Il suo approccio si focalizza sul progresso individuale, trasformando il voto da un fattore limitante in un incentivo per il miglioramento.

Il docente afferma che il sistema tradizionale spinge gli studenti a memorizzare senza comprendere. Il suo approccio progettuale e non convenzionale ha portato a un aumento dei voti, secondo lui.

L’istituzione vede nel suo metodo un attentato al diritto degli studenti a una valutazione oggettiva, ma Pozuelo rifiuta di arrendersi e sottolinea l’importanza di una cultura educativa basata sullo sforzo e sull’espressione, nonostante le minacce di sanzioni più severe.

Tre anni dopo la sospensione, la situazione di Pozuelo rimane in bilico. L’insegnante ha dovuto affrontare difficoltà finanziarie e considera la sua situazione un esempio di come il sistema educativo attuale possa essere oppressivo e segregazionista. Il docente, in un’intervista a El Espanol, rimane fermamente opposto ai modelli educativi tradizionali, promuovendo un approccio più olistico e personalizzato all’insegnamento.