La storia di Marco, docente precario: Ogni mattina vesto i panni del carabiniere per portare i ragazzi in classe. Lavoro con colleghi anziani e demotivati

In Calabria, regione che rispecchia la bellezza e le contraddizioni dell’Italia, insegnare nelle zone più remote si rivela una sfida ardua.

A LaC News 24, Marco, un giovane insegnante precario, apre una finestra sulla realtà educativa calabrese, un mix di passione, incertezze e difficoltà.

Marco, pur in balia di un futuro incerto, non smette di credere nella sua missione educativa. La sua storia è un viaggio quotidiano tra le aule di una scuola dell’entroterra calabrese e la ricerca di stabilità lavorativa, un sogno che sembra sempre più lontano.

La sua quotidianità è un’immersione in un sistema scolastico dove la precarietà si mescola alla responsabilità. Nonostante il suo status, Marco copre ruoli cruciali, dimostrando un’imprescindibile dedizione professionale che lo rende una figura chiave all’interno della scuola.

Il panorama è complicato anche dalla demotivazione che affligge i colleghi più anziani, una situazione che riflette una crisi più ampia del sistema educativo nazionale, dove l’età media degli insegnanti si scontra con una retribuzione non adeguata.

La dispersione scolastica è un nodo cruciale. Marco sottolinea l’assenza dello Stato nelle zone disagiate, dove l’abbandono scolastico si fa sempre più pressante, svelando un volto amaro della scuola calabrese.

Marco evidenzia il ruolo centrale della famiglia, spesso assente o problematica, nel creare un ambiente propizio per l’apprendimento. Questa assenza, riflette una crisi di valori e sostegno affettivo che finisce per riversarsi negativamente sul percorso educativo degli studenti.

Il racconto di Marco ci pone di fronte a una realtà dove la precarietà lavorativa è una strategia statale per contenere i costi, una scelta che finisce per compromettere la qualità dell’educazione e pregiudicare il futuro del paese.