La variante “ricombinante” XE contagia più di Omicron? Con che  sintomi? Cosa sapere «Una nuova variante ogni 4 mesi: agire ora» 

La variante “ricombinante” XE contagia più di Omicron? Con che sintomi? Cosa sapere «Una nuova variante ogni 4 mesi: agire ora» 

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di Margherita De Bac

Non deriva da mutazioni ma dal riassemblaggio di frammenti genici di due sotto varianti di Omicron. Pochi ancora i dati su pericolosità e diffusione

Che cos’è la XE?

È una ricombinante di due sotto varianti del virus Sars-CoV-2. Infatti la lettera X nella classificazione dell’L’ECDC (agenzia europea controllo malattie infettive) sta per ricombinante. Fra le ricombinanti sotto monitoraggio nell’aggiornamento del 31 marzo comparivano la XF e XD, ricombinanti tra Delta e Omicron (ma non ancora la XE). In genetica X indica un crossing-over, cioè uno scambio di materiale genetico avvenuto per ricombinazione tra due virus diversi che hanno infettato la stessa cellula

Che differenza c’è tra variante e ricombinante?

La ricombinante non contiene nuove mutazioni, è semplicemente il riassortimento (ricombinazione) di due virus già circolanti che nel replicare all’interno di una stessa cellula infettata si «ricompongono» prendendo frammenti genici di ambedue i virus (in questo caso le sotto varianti Omicron BA 1 e Omicron BA 2). Il risultato è una sorta di «chimera». La variante invece è un nuovo virus che presenta mutazioni in alcune sue parti. Le mutazioni più insidiose per l’uomo sono avvenute nel gene della proteina Spike, utilizzata dal virus della pandemia per agganciarsi alla cellula umana. BA1 ha nella Spike due nuove mutazioni, BA2 ne ha 4 in più rispetto alla variante precedente.

Cosa sappiamo di XE?

Nel Regno Unito, dove l’attività di sequenziamento dei virus è molto intensa, sono state individuate oltre 600 forme ricombinate, meno dello 0,1% dei virus sequenziati (nel mondo oltre 700). In Italia è appena partita una flash-survey (indagine lampo) dell’Istituto Superiore di Sanità per accertare quanto XE stia circolando. La sua presenza in territorio italiano non è stata provata (leggi l’intervista a Giuseppe Remuzzi).

È vero che è più contagiosa del 10% rispetto a Omicron 2?

Questa ricombinazione presenta le stesse caratteristiche dei virus da cui si è sviluppata e non è escluso che la nuova mescolanza possa essere più trasmissibile sebbene per il momento non c’è un riscontro epidemiologico. Gli organismi sanitari che stanno conducendo studi specifici (tra cui l’agenzia britannica Ukhsa) si limitano alle stime, nessuna conclusione. Sembra che XE non sia causa di forme di malattie più gravi.

Ci sono precedenti?

Sì, possiamo ricordare la «mescolanza» Delta più Omicron che però non ha determinato problemi. Le ricombinazioni non sono eventi insoliti specie per i coronavirus, la famiglia cui appartiene il Sars-CoV-2.

6 aprile 2022 (modifica il 6 aprile 2022 | 22:23)

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, 2022-04-07 05:00:00, Non deriva da mutazioni ma dal riassemblaggio di frammenti genici di due sotto varianti di Omicron. Pochi ancora i dati su pericolosità e diffusione, Margherita De Bac

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