Lady Manfredi: «Caro Gaetano, ora devi dare risposte ai napoletani»

Lady Manfredi: «Caro Gaetano, ora devi dare risposte ai napoletani»

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L’intervista Mezzogiorno, 14 aprile 2022 – 16:13 La moglie del neo sindaco: «Stiamo insieme dai tempi del liceo, la nostra vita adesso si trasferisce a Napoli: abiteremo vicino al Municipio. Il nostro segreto? Siamo complici» Cettina Del Piano e Gaetano Manfredi stanno insieme dai tempi del liceo: complici, innamorati, pronti a cogliere insieme sfide professionali e umane e, quando serve, a sostenersi l’un l’altro. «E adesso ad affrontare una nuova vita. In tre mesi siamo stati al centro di una rivoluzione» riflette la dottoressa Del Piano mentre rientra dal lavoro all’ospedale di Nola. É una internista che per anni è stata sul fronte del Pronto soccorso e che oggi si occupa di nutrizione artificiale. Suo marito ha annunciato che vi trasferirete a Napoli, dove avete già casa. E ha aggiunto che così la farà finalmente contenta.«Amo moltissimo Napoli e sono impaziente di viverla pienamente. É la città dove abbiamo studiato entrambi e dove ho anche lavorato. A Napoli c’è una casa della mia famiglia, ma penso che sceglieremo di vivere in centro, vicino al Municipio. Io continuerò a fare avanti e indietro con Nola, lui sarà vicino al lavoro». Sua figlia vi seguirà?«Sveva ha 21 anni e si è laureata fuori Napoli perché mio marito era rettore quando si è iscritta all’università. Si è laureata in Finanza e ora è iscritta alla specialistica in inglese, in Politiche pubbliche. Un corso gemellato con Londra. Per ora la sua vita è fuori, ma anche lei farà base a Napoli». É più contenta o più preoccupata per questa «incoronazione»? «Sono molto contenta del risultato raggiunto, superiore alle aspettative. Mio marito non era conosciuto profondamente, ma questi consensi significano che ha saputo farsi apprezzare. Ora è il momento di dare risposte ai napoletani. Certo, sono preoccupata per chi pensa che si possa fare tutto e subito. Si può e si deve fare tantissimo, ma con la consapevolezza che ci sono tempi tecnici diversi per ciascun fronte aperto». Secondo lei qual è il problema più grande di Napoli?«Non entro nelle questioni tecniche, ma da cittadina direi che occorre una inversione di tendenza sul fronte della vivibilità. Non è una città semplice. Mio marito è chiamato a rispondere certamente anche di questo. E credo che lo farà, come è già successo quando è diventato rettore, facendo innanzi tutto leva sul senso di appartenenza di ciascuno. E poi affrontando emergenze e priorità nello specifico». Luigi de Magistris ha sbandierato una insistente informalità anche nelle occasioni ufficiali. Suo marito ha un approccio più “ministeriale’’. Lei come si pone?«Gaetano già mi ha detto della prima al San Carlo e di una serie di altri impegni istituzionali. La moda è una cosa bellissima che consente di esprimersi al meglio. Ci giocavo con maggiore spensieratezza fino a qualche anno fa e ho la consapevolezza che dietro ogni abito c’è una industria, ogni scelta può dare una spinta importante all’economia. Fatta questa premessa e promesso che non saremo mai fuori tono, credo occorra rigore. Bisogna dare importanza all’abito e manifestare al tempo stesso semplicità. Stiamo attraversando un momento particolare della vita italiana, lo sfarzo non ha mai fatto parte del nostro modo di essere. Ma adesso è più che mai fuori luogo». Il pregio assoluto di Gaetano Manfredi?«É un uomo di grandi valori». Il difetto?«Non sa fermarsi, si lascia fagocitare dal lavoro senza pensare alla stanchezza che poi presenta il conto». Il segreto di una unione così lunga?«Non c’è una ricetta giusta per tutti. Ma impegnarsi giorno per giorno e avere molta pazienza serve. Noi ci siamo sostenuti nelle reciproche ambizioni e abbiamo fatto due percorsi diversi, assecondando le nostre attitudini. Io l’ho molto ascoltato al punto che qualche nostro amico dice che sono un medico ingegnerizzato. Mi sono molto appassionata al suo lavoro e lui al mio». Girano diverse storielle su una certa rigidità degli ingegneri. Com’è la vita con uno di loro?«Non è poi così difficile viverci insieme. Gli ingegneri hanno una attitudine alla concretezza, pur avendo grandi slanci nella progettazione: con un ossimoro li definirei concreti idealisti». © RIPRODUZIONE RISERVATA 14 aprile 2022 | 16:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-14 14:14:00, La moglie del neo sindaco: «Stiamo insieme dai tempi del liceo, la nostra vita adesso si trasferisce a Napoli: abiteremo vicino al Municipio. Il nostro segreto? Siamo complici»,

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