di Adriana LogroscinoFdI conferma l’indicazione per il professore siciliano Giuffr. Nella prima seduta la sua candidatura, espressa a operazioni in corso, stata l’unica a non ottenere il quorum di 364 schede Domani, 19 gennaio,alle 14.30, e non marted prossimo come annunciato in Aula, il parlamento torner a riunirsi in seduta congiunta per l’elezione del decimo componente laico del Csm. Lo scopo ricomporre rapidamente il plenum, dopo quattro mesi di rinvii, in accordo con il presidente della Repubblica (che presiede anche l’organo di autogoverno della magistratura) Sergio Mattarella. Il centrodestra conferma l’indicazione di voto per Felice Giuffr, professore e avvocato siciliano. Nella seduta di marted 17 gennaio, infatti, nonostante l’accordo raggiunto dalle forze politiche, sono stati eletti solo 9 dei 10 componenti laici del Consiglio superiore di magistratura. A impedire l’elezione di Giuffr stato fondamentalmente il cambio di candidato in corsa deciso da FdI. Sulla prima scelta, Giuseppe Valentino, ex sottosegretario alla Giustizia, M5S e Pd si sono sfilati a votazione in corso: quando su diversi siti rimbalzata la notizia del suo coinvolgimento in un processo per ‘ndrangheta in Calabria. Allo scrutinio, quindi, Giuffr aveva presto 295 voti, insufficienti all’elezione per cui il quorum di 364 (i tre quinti dei parlamentari), mentre Valentino ne aveva incassati 194, tutti, verosimilmente, espressi prima che esplodesse il caso e del conseguente ritiro della sua candidatura. Sono stati invece eletti gli altri nove componenti indicati dalle forze politiche: Isabella Bertolini, Rosanna Natoli e Daniela Bianchini individuati da FdI, Fabio Pinelli e Claudia Eccher, dalla Lega, Enrico Aimi da FI, Roberto Romboli dal Pd, Michele Papa dai cinquestelle e Ernesto Carbone da Azione-Italia viva. 18 gennaio 2023 (modifica il 18 gennaio 2023 | 11:59) © RIPRODUZIONE RISERVATA