L’analisi di Sconcerti: Inter senza un regista, Inzaghi poco flessibile. Milan, Bennacer lo accende

L’analisi di Sconcerti: Inter senza un regista, Inzaghi poco flessibile. Milan, Bennacer lo accende

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di Mario Sconcerti

I nerazzurri non devono però pensare di essere dentro una crisi irrisolvibile, sono ancora sulla strada. Si era però sottovalutato l’impoverimento del mercato: il risultato è che ha 10 punti meno dell’anno scorso

L’Inter ha perduto per intero il vantaggio della partita da recuperare, ma sarebbe un suo grande errore pensare di essere dentro una crisi irrisolvibile. L’Inter trascina i suoi lamenti, ma nonostante i danni che si è inflitta è ancora sulla strada. Bisogna solo capire che questo è un altro campionato. Un anno fa con 63 punti il Milan era a meno undici dall’Inter, adesso con uno in più è in testa da solo. Perdere colpi è ammesso a patto si capisca perché. L’Inter è adesso in confusione, qualunque trovata di Inzaghi non dà risultati, Calhanoglu regista è l’ultima conferma. Ma il vero sospetto è che la lenta ritirata degli Zhang abbia tolto alla fine molto più di quello che si pensava. Avendo avuto molta paura durante il mercato, c’è stato grande entusiasmo quando si sono coperte le partenze con arrivi intelligenti. Ma si è giudicata male la qualità dei dettagli, chi restava non era più da Inter. Non sono andati via solo Hakimi e Lukaku, sono spariti Young, Nainggolan, Sensi, Eriksen, sono rimasti solo quelli che non erano vendibili come Vecino o Vidal.

I dieci punti che l’Inter ha in meno rispetto a un anno fa riassumono bene il suo progressivo impoverimento. Non è ammissibile non ci sia un sostituto di Brozovic, che in tre partite si siano tentate tre soluzioni diverse, fino ad arrivare al lampante: Calhanoglu non sarà mai un regista, direi che la notizia può essere considerata ufficiale. Non c’è un altro Brozovic, ma potevano esserci soluzioni di giornata. Nell’Inter manca semplicemente un regista di riserva, ce ne sono molti in giro, uno era Sensi, che adesso gioca. Per una squadra da scudetto è una mancanza seria che testimonia le difficoltà della società. Né aiuta la rocciosa fantasia di Inzaghi. Manca la sua flessibilità, un carisma forte che scuota la squadra spaventata. Per merito comune il campionato resta comunque aperto.

Il Milan ha fatto fatica a Cagliari dove Leao, Messias e lo stesso Giroud non hanno dato peso alla loro partita. Il Cagliari è squadra strana, gioca a uomo a tutto campo ma tenendo abbastanza bassa anche la linea di difesa. Il resto è però un assalto intelligente. È un avversario che ti fa fare brutta figura, per questo il risultato del Milan è importante. Si è vista decisione, tratti di gioco verticale persi nel disordine della battaglia. Da cui è emersa l’idea di gioco di Bennacer. È rimasto a distanza anche il Napoli di Osimhen, il giocatore di moda, quello che forse è più mancato in stagione, quello dall’energia straripante e il salto più alto del campionato sull’ultima mattonella d’erba. Osimhen che sarà squalificato a Bergamo.

20 marzo 2022 (modifica il 20 marzo 2022 | 07:23)

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, 2022-03-20 11:30:00, I nerazzurri non devono però pensare di essere dentro una crisi irrisolvibile, sono ancora sulla strada. Si era però sottovalutato l’impoverimento del mercato: il risultato è che ha 10 punti meno dell’anno scorso, Mario Sconcerti

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