Si allarga a dismisura la richiesta per ridare ai docenti l’anno di anzianità di servizio del 2013, andata persa e mai recuperata in cambio dell’immissione in ruolo del personale precario, con l’accondiscendenza degli altri sindacati, quando Anief non era ancora rappresentativo.
Dopo la diretta Facebook “Ridateci il 2013“, l’appello dei docenti contro la progressione, organizzata dal portale “La Voce della Scuola”, alla quale ha partecipato anche il presidente Anief Marcello Pacifico, la protesta si è ulteriormente ampliata.
Oggi il leader dell’Anief è tornato sull’impegno con la scuola preso dal Governo Draghi e dal ministro Bianchi con la scuola a maggio: “L’accordo con il premier e il ministero – ha detto Pacifico – è che bisognava destinare una parte delle risorse pubbliche al personale della scuola, ma non è stato fatto. Noi rilanciamo l’esigenza di recuperare i 7 punti d’inflazione che comunque rimarrebbero in vita anche con l’aumento del 4.02% del prossimo rinnovo contrattuale, quindi producendo altri 200 euro di aumento a lavoratore, oltre quelli già finanziati di poco più di 100 euro medi; di cambiare il cambiare introducendo le indennità di sede, incarico e rischio biologico; e ovviamente di recuperare il 2013 ai fini della carriera: è un anno come gli altri, in cui abbiamo lavorato, è un’annualità fondamentale per portare aumenti contrattuali, pensioni, progressioni di carriera”.
Allo stesso modo, ha concluso il presidente Anief, “va riconosciuta la parità di trattamento tra personale precario e lavoratori di ruolo, come va una volta per tutte reintrodotto il primo gradino stipendiale per i neo-assunti e uno ‘scatto’ dopo 35 anni di carriera, a meno che non si crei una finestra per il pensionamento anticipato a 63 anni senza alcuna penalizzazione rispetto ai contributi versati”.
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