L’Aquila, il freno a mano e il bambino rimasto in auto: cosa è accaduto nel parcheggio dell’asilo

Spread the love

di Virginia Piccolillo, inviata a L’Aquila

Ascoltata dagli investigatori la donna (scesa per prendere i suoi due gemelli) e il figlio più grande che è rimasto in macchina e si è sporto dal finestrino, ma ha detto di non aver toccato il freno

Non ha toccato il pulsante del freno a mano. Ma l’auto è partita. Lui ha capito E anche cercato di evitare la tragedia. Invano. Questo il drammatico racconto del bambino, di undici anni e mezzo che era a bordo della Volkswagen Passat mercoledì, quando la vettura parcheggiata dalla madre sulla piccola rampa interna che conduce al parco giochi, ha perso il freno, si è messa in movimento, ha sfondato un cancelletto e ha travolto sei bimbi, uccidendone uno: Tommaso, di quattro anni.

Il bambino che era a bordo dell’auto impazzita è stato ascoltato a lungo mercoledì sera con l’ausilio di uno psicologo negli uffici della squadra mobile dove è giunto con la madre, indagata per omicidio stradale, e con il papà: due cittadini bulgari che vivono da tempo in Italia, perfettamente integrati e senza precedenti. La madre era scesa dall’auto per prendere i fratelli: due gemellini che al momento dell’incidente erano all’interno della scuola e sono illesi. Il figlio maggiore ha assicurato di non aver tolto il freno a mano. Manovra peraltro difficoltosa. E di aver fatto di tutto per evitare il peggio. Ma la rampa prospiciente al parco giochi è talmente breve che non gli ha lasciato il tempo neanche di una sterzata.

Sono stati nominati alcuni periti per capire se il freno – che è a pulsante – fosse stato innescato dalla madre prima di scendere oppure no. A volte può capitare che il comando non arriva correttamente e si è convinti di averlo attivato, ma non è così. In ogni caso il comando resta in memoria. Tutto si basa su questo per capire l’effettiva responsabilità della madre. «Siamo distrutti», ripetono i genitori sotto choc.

Sono stati ascoltati anche vari testimoni: maestre, dipendenti della scuola e altre mamme che erano giunte a prendere i bambini.Ed è stata convocata anche la preside della scuola per analizzare se sono state prese tutte le precauzioni necessarie. Purtroppo l’ingresso della scuola è su una strada stretta che non consente la fermata. Le mamme quindi per prendere i bimbi parcheggiano nel cortile interno e su quella rampa che finiva con un cancelletto montato da poco tempo, solo per evitare che i bambini uscissero dal giardino, non certo per evitare che un’auto li potesse travolgere. Ora è stato portato via dalla polizia scientifica.

Immediata la corsa contro il tempo per salvare i piccoli feriti. «Ho sentito le urla e mi sono precipitato subito a dare aiuto – racconta Enrico che abita a fianco dell’asilo – I vigili del Fuoco sono arrivati immediatamente. Anche un gruppo di universitari. Abbiamo sollevato l’auto. C’erano un maschietto e una femminuccia. Sentivamo i lamenti. Li hanno soccorsi subito. Ma per il bambino non c’è stato niente da fare. Non ho dormito tutta la notte. Avrei voluto fare di più».

C’erano diverse persone nel parcheggio e proprio incrociando i loro racconti si dovrà ricostruire la dinamica del tragico incidente.

19 maggio 2022 (modifica il 19 maggio 2022 | 14:22)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-05-19 12:33:00, Ascoltata dagli investigatori la donna (scesa per prendere i suoi due gemelli) e il figlio più grande che è rimasto in macchina e si è sporto dal finestrino, ma ha detto di non aver toccato il freno , Virginia Piccolillo, inviata a L’Aquila

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.