L’ascesa di Tucker Carlson, l’erede di Trump che ha ridisegnato Fox News

L’ascesa di Tucker Carlson, l’erede di Trump che ha ridisegnato Fox News

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di Massimo Gaggi

Secondo il New York Times il celebre conduttore Tucker Carlson «ha realizzato lo show più razzista della storia della televisione americana e anche quello di maggior successo». E secondo molti potrebbe scendere in campo

Nove giornalisti hanno analizzato 1150 sue trasmissioni producendo alla fine un’inchiesta di 20 mila parole: il New York Times ha pubblicato ieri sette pagine su Tucker Carlson, il conduttore della Fox News che, secondo Nick Confessore, il coordinatore dell’indagine, «ha realizzato lo show più razzista della storia della televisione cable americana e anche quello di maggior successo».

I quattro racconti pubblicati sul sito del quotidiano (oggi la seconda puntata su carta) spaziano dallo strapotere di Carlson dentro Fox (sostenuto a spada tratta da Lachlan Murdoch, erede dell’impero editoriale di Rupert, spesso critica i servizi giornalistici dei suoi stessi colleghi di rete, alcuni dei quali se ne sono andati sbattendo la porta) alla sua strategia comunicativa: supporter di Trump ma senza ossequiare direttamente l’ex presidente o seguire le sue sortite quotidiane. Preferisce adottare la sua retorica, portando all’estremo il populismo e il vittimismo trumpiano che si impongono alimentando la paura dei bianchi di diventare minoranza in America.

Nelle puntate della sua trasmissione, che va in onda tutte le sere alle 8, Carlson distilla paure, trasforma gli immigrati in incubo esistenziale dell’America, diffonde teorie cospirative e non si ferma davanti a nulla: quelle che rischiano di apparire inverosimili anche ai suoi seguaci più convinti le mette comunque in circolazione sotto forma di domanda.

La sua retorica oltranzista e la capacità, che gli attribuisce il Times di costruire movimenti andando ben oltre oltre la dimensione giornalistica non sono certo una novità. Il 24 ottobre del 2020, dieci giorni prima del voto, intervistai per il Corriere Lawrence Rosenthal, direttore dell’Istituto per gli studi sulla destra dell’università di Berkeley, il quale si disse preoccupato, più che per un’eventuale conferma di Trump quell’anno, per il possibile emergere nel 2024 di un personaggio post-trumpiano ancor più radicale e con capacità politiche superiori a quelle del presidente-immobiliarista. Rosenthal fece proprio il nome di Tucker Carlson, che già allora faceva ombra a Sean Hannity, mostro sacro della rete e intimo di Trump.

Da allora Carlson ha continuato a deliziare la sua audience radicale prendendo le teorie cospirative dei QAnon e altre idee estreme, discusse in qualche setta senza seguito, e facendole diventare temi mainstream, lanciati dalla Fox nell’ora di massimo ascolto. Nella sua indagine il Times ha verificato che ben 400 puntate del suo show sono state dedicate a diffondere la teoria cospirativa del cosiddetto great replacement: dietro l’onda migratoria ci sarebbe una regia occulta che mira a far diventare neri e ispanici maggioranza nel Paese.

Carlson nega di essere razzista, anche se ammette che molte delle cose che dice appaiono controverse. Le ultime sulla guerra in Ucraina, col conduttore che non ha mai attaccato Putin mentre è sempre pronto a criticare gli aiuti militari della Nato. Cosa che lo ha reso popolarissimo anche in Russia: le televisioni, ormai sotto il ferreo controllo del Cremlino, trasmettono spesso pezzi del suo tg ideologico.

Che effetto avrà la denuncia del Times? Renderà ancora più forte il legame col suo pubblico, prevedono i suoi collaboratori. Quanto a Carlson, ha insultato i giornalisti che hanno costruito l’inchiesta, ha detto che non la leggerà, ma poi si è fatto ritrarre sorridente mentre espone la prima pagina del più importante quotidiano del mondo, dedicata a lui. Tutto fieno in cascina per un personaggio considerato da un numero crescente di conservatori (insieme al governatore della Florida, Ron DeSantis) una possibile alternativa a Trump per le prossime presidenziali.

2 maggio 2022 (modifica il 2 maggio 2022 | 13:13)

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, 2022-05-02 11:14:00, Secondo il New York Times il celebre conduttore Tucker Carlson «ha realizzato lo show più razzista della storia della televisione americana e anche quello di maggior successo». E secondo molti potrebbe scendere in campo, Massimo Gaggi

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