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Come viene tassato il lavoro dopo la pensione? Basta fare due conti e vedere in che scaglione si ricade.
Sono sempre di più i pensionati che dopo l’uscita dal mondo del lavoro decidono di continuare a lavorare. Vuoi per noia, vuoi perchè si sentono ancora attivi. Ma vuoi anche perchè è sempre più difficile arrivare a fine mese per colpa di aumenti ed inflazione. Ma come si devono considerare i guadagni derivanti dal lavoro per la tassazione? Scopriamolo rispondendo alla domanda di un nostro lettore che chiede:
Buongiorno,
sono un insegnate elementare in pensione. Oltre la mia pensione, ho svolto attività remunerata durante l’anno per un ammontare di 11.000 euros. Quanto viene tassata questa somma aggiuntiva?
Ringrazio per l’attenzione.
Un cordiale saluto
Lavoro dopo pensione e tassazione
La pensione e i redditi da lavoro fanno cumulo nel reddito complessivo e nel determinare lo scaglione IRPEF che poi, porta all’applicazione dell’aliquota fiscale.
Per capire, quindi, come saranno tassati questi ulteriori 11.000 euro deve sommarli alla sua pensione lorda annua e capire in quale scaglione ricade, considerando sempre che l’aliquota dello scaglione successivo si applica sempre sull’eccedenze dello scaglione precedente.
Non saranno, quindi, tassati a parte questi guadagni da lavoro, ma saranno tassati in relazione della pensione che già percepisce.
Facciamo un esempio pratico. Un pensionato che percepisce una pensione lorda di 2.500 euro al mese ha un reddito complessivo annuo di 30.000 euro. In questo caso ricade nello scaglio IRPEF al 35% (scaglione da 28.000 a 50.000 euro). Ma solo 2.000 euro della sua pensione saranno tassati al 35%, il resto subirà una tassazione al 23% per i primi 15.000 e al 25% per i successivi 13.000.
Aggiungendo anche gli 11.000 euro al reddito complessivo resta comunque nello stesso scaglione ma tutti gli 11.000 euro saranno tassati al 35%.
Questo è un esempio del calcolo che deve farsi per capire che tassazione avrà sul reddito da lavoro.
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