L’avversario di Simiso Buthelezi, il pugile morto che dava pugni nel vuoto: «Mi chiamano assassino, mi ucciderò»

L’avversario di Simiso Buthelezi, il pugile morto che dava pugni nel vuoto: «Mi chiamano assassino, mi ucciderò»

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di Andrea Sereni

Mntungwa, pugile sudafricano, era l’avversario di Buthelezi, l’atleta scomparso per emorragia cerebrale dopo un match nel quale dava pugni nel vuoto. Da giorni riceve critiche e insulti: «Non ho ucciso io Simiso, era solo un incontro di boxe»

«Non ce la faccio più. Mi è rimasta una sola cosa da fare: mi ucciderò». A parlare è Siphesihle Mntungwa, l’uomo che ha diviso il ring con Simiso Buthelezi, il 24enne pugile sudafricano morto pochi giorni fa dopo un incontro nel quale, completamente disorientato, lanciava pugni contro un avversario invisibile. Nei terribili attimi in cui Simiso si volta verso un angolo vuoto del ring e inizia a mulinare fendenti nel nulla Mntungwa è fermo, alle sue spalle. Ad avvicinarsi a Buthelezi è l’arbitro, che lo abbraccia e decreta la fine del match. In quel momento Mntungwa, che non poteva conoscere le reali condizioni del suo avversario, salta felice ed esulta. Un gesto che in molti non gli hanno perdonato.

Da quando Simiso è finito in coma, subito dopo l’incontro, Mntungwa è stato chiamato «assassino», e racconta di essere finito in un abisso, al punto da pensare al suicidio. «Sono stato oggetto di pesanti critiche e ho ricevuto insulti sui social quando Simiso è stato ricoverato in ospedale. Le cose sono ulteriormente peggiorate quando è morto», ha detto il sudafricano a Sowetan Live. Al punto che il pugile dice anche «Non ce la faccio più, mi ucciderò».

«Non sono più al sicuro. Non ho ucciso io Simiso. Era un incontro di boxe, non una questione di vita o di morte — lo sfogo di Mntungwa —. Tutto quello che volevo era vincere il titolo (il match era valido per il campionato Wbf africano dei pesi leggeri), potevo cambiare la vita della mia famiglia. Sono l’unico a lavorare a casa. Mia madre è morta quando avevo quattro anni, mio padre è lontano. Le persone mi chiamano assassino, ma potevo essere io a morire».

Ha paura Siphesihle, per questo motivo non parteciperà al funerale del suo avversario. Non si dà pace per quello che è successo: «È triste e molto doloroso, ma ovviamente non sono salito sul ring con l’intenzione di ucciderlo». Dalle prime analisi sembra che Buthelezi avesse dei danni pregressi, le sue condizioni neurologiche erano compromesse prima del match di domenica scorsa. Nel quale infatti era in vantaggio ai punti e non era successo nulla di spiacevole. La federazione sudafricana di boxe ha aperto un’inchiesta sull’accaduto, presto arriveranno le prime risposte. Che potrebbero anche alleviare il peso che porta addosso Mntungwa.

10 giugno 2022 (modifica il 10 giugno 2022 | 22:55)

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, 2022-06-10 22:56:00, Mntungwa, pugile sudafricano, era l’avversario di Buthelezi, l’atleta scomparso per emorragia cerebrale dopo un match nel quale dava pugni nel vuoto. Da giorni riceve critiche e insulti: «Non ho ucciso io Simiso, era solo un incontro di boxe», Andrea Sereni

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