Quasi 100 mila assunzioni in ruolo di docenti in due anni, di cui 65 mila impiegando risorse del Pnrr e 35 mila extra Pnrr con procedura straordinaria riservata a chi ha svolto 36 mesi di servizio e conseguito 24 Cfu: per l’anno scolastico 2023/2024, le assunzioni saranno 56 mila, di cui circa 19 mila sul sostegno e le altre su posto comune. Sono queste le indicazioni giunte ai sindacati direttamente dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Il numero sembra considerevole, ma se si guarda alle necessità (se si pensa anche ai pensionamenti, almeno 50 mila nel biennio, e alle circa 200 mila supplenze annuali sottoscritte nell’ultimo biennio) siamo ancora molto al di sotto di quello che servirebbe effettivamente a coprire i “buchi”. Inoltre, diverse migliaia di cattedre oggi indicate come utili alle immissioni in ruolo, poi all’atto pratico potrebbero molto probabilmente non essere assegnate (e quindi ritornare ad essere destinate alle supplenze annuali) per mancanza di candidati tra i vincitori di concorso (ordinari e straordinari) e i presenti nelle GaE e nelle Gps (solo I fascia sostegno).
Secondo Irene Manzi, responsabile scuola del Pd, non c’è nulla di straordinario in questo provvedimento, perché sarebbero “misure che si pongono in piena continuità con gli interventi dei governi precedenti”, quindi “ben vengano nuove assunzioni ma chiediamo al Ministro Valditara di non appropriarsi del lavoro svolto da altri, riducendo l’istruzione solo ad uno strumento di propaganda”,
La dem sostiene che “è stata la legge di bilancio varata nel dicembre 2020 ad aver incrementato di 25.000 unità, nel triennio, proprio i posti di sostegno, venendo incontro concretamente alle necessità di una scuola inclusiva. La stessa modalità di assunzione da scorrimento delle GPS – che l’attuale esecutivo presenta come straordinaria- ormai è alla terza replica”.
Anche i corsi di specializzazione su sostegno, sempre secondo Manzi, sarebbero stati avviati nella precedente legislatura: “il piano assunzionale straordinario con 24 CFU più 36 mesi di servizio” era stato “l’esecutivo Draghi” ad introdurlo, “in conversione del decreto legge 36” e “proprio su stimolo e sollecitazione del Partito Democratico”.
Manzi chiede poi la Governo in carica di finirla di “addebitare ritardi all’esecutivo che lo ha preceduto con facili alibi o scorciatoie. È di questo governo la responsabilità di non aver ancora adottato il dpcm per avviare i percorsi universitari di formazione iniziale (obiettivo del Pnrr)”.
Anche i sindacati hanno qualche dubbi: Rino Di Meglio, coordinatore Nazionale della Federazione Gilda-Unams, si augura, ad esempio, “che vengano effettivamente realizzate tutte” le assunzioni “stabilite dal piano, diversamente da quanto accaduto negli anni scorsi quando le cattedre assegnate sono state meno della metà rispetto ai posti autorizzati”., commenta l’incontro che si è svolto ieri pomeriggio tra il Ministro Valditara e i sindacati. I docenti assunti tra il prossimo anno scolastico e quello successivo, secondo quanto dichiarato dal titolare di viale Trastevere, saranno 100mila.
Di Meglio aggiunge che “purtroppo sul fronte contrattuale ci troviamo in una situazione di stallo dovuta alla complessità del comparto, che comprende scuola, università, ricerca e Afam”.
Infine, in merito ai fondi Pnrr, alla luce delle difficoltà che stanno affrontando le scuole nella realizzazione dei progetti, Di Meglio non ha nascosto il timore che possa verificarsi un grande spreco di risorse. “Non si capisce, per esempio, a cosa serve allestire aule digitali in edifici scolastici che vanno in pezzi”.
Per fare un esempio, il sindacalista Gilda sostiene che è “come se agli alunni della primaria si chiedesse di imparare a leggere e a scrivere senza aver prima appreso l’alfabeto”.
Sempre a proposito delle quasi 100 mila immissioni in ruolo nel biennio il presidente di Anief, Marcello Pacifico, ha detto che al ministro Giuseppe Valditara ha evidenziato “quali solo le urgenze e gli emendamenti da dover presentare”: per sostegno e posto comune, sostiene il sindacalista, occorre “assumere da I e II fascia Gps, così come deve accadere anche per chi ha acquisito un titolo di specializzazione o di abilitazione all’estero, oltre che per gli idonei dei concorsi ordinari e per chi ha partecipato all’ultimo concorso straordinario”.
Secondo il presidente Anief “è inutile bandire un nuovo concorso straordinario quando ancora ci sono docenti che attendono dal vecchio concorso”.
Guardando alle altre esigenze, “c’è anche il problema dei docenti e dei dirigenti scolastici che sono stati licenziati, quello dell’organico aggiuntivo e quello della mobilità che deve essere garantita anche nei prossimi anni”, ha concluso il sindacalista autonomo.
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