Le classi 2.0 (sono, ad oggi, molto numerose in Italia quelle attive e funzionanti con ottimi risultarti) usano lo stesso piano di studi e il medesimo piano dell’organizzazione oraria di quella che è la sezione tradizionale. Ciò che fa la differenza è l’innovazione metodologica: agli allievi è concessa la possibilità di testare compositi modelli pedagogici capaci, quest’ultimi, di valorizzare l’apprendimento nei modi e nei tempi a loro maggiormente congeniali con l’obiettivo unico e imprescindibile di incoraggiare il passaggio da quello che è il concetto spontaneo ai concetti scientifici. Gli ultimi tre anni ci ha insegnato che nulla può surrogare la relazione educativa fatta di sorrisi, strette di mano, sguardi, di gesti e di contatti, ma abbiamo anche imparato a ottenere il massimo rendimento da questo tipo di lezione. Abbiamo fatto ricchezza delle occasioni regalateci dalla didattica digitale, le abbiamo integrate con la nostra voglia di sorridere dentro le classi, perché abbiamo il bisogno di vedere sorridere gli allievi nel loro percorso verso quello che abbiamo identificato come successo scolastico.
L’ambiente ibrido della classe 2.0
Una classe 2.0 può essere classificata come un ambiente ibrido in cui il lavoro in presenza con le tecnologie e il lavoro in rete a distanza, di tipo sincrono e di tipo asincrono, si avvicendano e si fondono in maniera del tutto naturale in un unico percorso didattico, educativo e formativo di apprendimento-insegnamento. L’aula è dunque e sempre rimarrà lo spazio entro il quale le azioni formative maggiormente rilevanti continuano ad essere svolte; l’aula si presenta e viene vissuta come flessibile e aperta capace di estendersi oltre i confini di tipo spazio-temporali grazie al sostegno fornito dalle tecnologie e applicazioni di tipo 2.0 di cui può disporre la classe (in quanto ne dispone la scuola). I personal computer, i monitor touch, i tablet, la LIM e la stessa rete diventano fondamenti consueti della pratica didattica. Difatti, la tecnologia si integra a tal punto nel lavoro di scuola da trasformare dall’interno le pratiche consuete dei docenti e degli allievi come, per altro, sostengono, giustamente Rivoltella e Ferrari.
Per quali ragioni, però?
Per:
- promuove l’interazione tra pari e sviluppare le competenze di collaborazione
- incoraggiare un impegno maggiore degli studenti
- porre al centro del percorso formativo ed educativo gli allievi invece dei docenti
- perfezionare l’apprendimento di tipo individuale
- incoraggiare la didattica di tipo inclusivo e la didattica di tipo personalizzato.
Punti di forza
Come si legge nel documento del “Liceo Artistico Liceo F. Arcangeli” di Bologna guidato dal Dirigente Scolastico prof.ssa Maria Grazia Diana, sono punti di forza della “Classe 3.0”:
- Crescita della motivazione degli studenti;
- Facilitazione della dimensione collettiva e laboratoriale, della collaborazione sia nel processo creativo, sia nel controllo e nella rielaborazione di quanto prodotto;
- Smaterializzazione: libri di testo nell’ipad sempre a disposizione;
- Sviluppo di una manualità specifica nel disegno digitale con l’utilizzo di pencil e app dedicate;
- Crescita delle competenze digitali di studenti e docenti;
- Lavoro interdisciplinare facilitato;
- Riduzione della carta.
Il Regolamento sulla dematerializzazione delle verifiche scritte per le classi 2.0 del Liceo Caterina Percoto di Udine
È evidente che i Docenti che sono impegnati nelle classi 2.0 o che hanno optato per la dematerializzazione delle verifiche scritte devono far riferimento, necessariamente, a forme regolamentari come quella, eccellente, del Liceo Caterina Percoto di Udine diretto con particolare ed esperta competenza dalla Dirigente Scolastico Gabriella Zanocco. Mentre i compiti cartacei saranno archiviati con le consuete modalità, quelli effettuati a seguito di dematerializzazione è necessario che siano archiviati in formato digitale. Il regolamento per la dematerializzazione del liceo udinese è certamente un eccellente esempio di come modificare il tradizionale sistema di verifica e di successiva valutazione e di come possa essere fattibile il recepimento della normativa sulla dematerializzazione anche in questo settore della vita della scuola ancora non fortemente colpito da questo processo virtuoso della pubblica amministrazione che sta già interessando la vita amministrativa degli istituti scolastici.
La valutazione ha finalità formativa ed educativa
La valutazione ha finalità formativa ed educativa e concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo degli stessi, documenta lo sviluppo dell’identità personale e promuove l’autovalutazione di ciascuno in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilità e competenze” (D. Lgs. 62/2017, art. 1, c. 1)”, precisa che gli elaborati delle prove (scritte, grafiche, pratiche ma anche informatiche) sono “atti amministrativi” della scuola, in base ai quali i docenti documentano e formulano le loro valutazioni sull’apprendimento degli alunni.
I compiti in classe e più in generale tutti gli elaborati scritti o elettronici con funzione di verifica degli alunni:
- vanno conservati e gestiti attraverso precise procedure decise, nelle loro modalità organizzative, dal dirigente scolastico.
- sono atti amministrativi e dopo la loro correzione, c’è quindi l’obbligo per il docente di consegnarli alla scuola che li deve conservare opportunamente.
Riferimenti normativi sulla valutazione
- Decreto n. 122 del 2009, Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione;
- Decreto legislativo n. 62/2017, recante norme in materia di valutazione e di certificazione delle competenze;
- DM n. 741/2017, dedicato a disciplinare in modo organico gli esami di Stato di scuola secondaria di I grado;
- DM n. 742/2017, con il quale sono stati adottati i modelli nazionali di certificazione nazionale delle competenze al termine della scuola primaria e del primo ciclo di istruzione;
- Nota n. 1865 del 10 ottobre 2017, volta a fornire indicazioni in merito a valutazione, certificazione delle competenze ed Esame di Stato nelle scuole del primo ciclo di istruzione.
- Ordinanza n. 172 del 4 dicembre 2020 , Valutazione periodica e finale degli apprendimenti delle alunne e degli alunni delle classi della scuola primaria.
- Linee guida valutazione scuola primaria, La formulazione dei giudizi descrittivi nella valutazione periodica e finale della scuola primaria.
Il decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito dalla legge 7 agosto 2012 n. 135
Il decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito dalla legge 7 agosto 2012 n. 135 recita:
- “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini. Titolo II – Riduzione della spesa delle amministrazioni statali e degli enti non territoriali Art. 7 – Riduzione della spesa della Presidenza del Consiglio dei ministri e dei Ministeri (…)
- Il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca predispone entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto un Piano per la dematerializzazione delle procedure amministrative in materia di istruzione, università e ricerca e dei rapporti con le comunità dei docenti, del personale, studenti e famiglie.
- A decorrere dall’anno scolastico 2012-2013, le iscrizioni alle istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado per gli anni scolastici successivi avvengono esclusivamente in modalità on line attraverso un apposito applicativo che il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca mette a disposizione delle scuole e delle famiglie.
- A decorrere dall’’anno scolastico 2012-2013 le istituzioni scolastiche ed educative redigono la pagella degli alunni in formato elettronico.
- La pagella elettronica ha la medesima validità legale del documento cartaceo ed è resa disponibile per le famiglie sul web o tramite posta elettronica o altra modalità digitale. Resta comunque fermo il diritto dell’’interessato di ottenere su richiesta gratuitamente copia cartacea del documento redatto in formato elettronico.
- A decorrere dall’anno scolastico 2012-2013 le istituzioni scolastiche e i docenti adottano registri on line e inviano le comunicazioni agli alunni e alle famiglie in formato elettronico.
- All’attuazione delle disposizioni del presente articolo si provvede con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.”
Regolamento sulla dematerializzazione delle verifiche scritte
, 2022-12-03 07:10:00, Le classi 2.0 (sono, ad oggi, molto numerose in Italia quelle attive e funzionanti con ottimi risultarti) usano lo stesso piano di studi e il medesimo piano dell’organizzazione oraria di quella che è la sezione tradizionale. Ciò che fa la differenza è l’innovazione metodologica: agli allievi è concessa la possibilità di testare compositi modelli pedagogici capaci, quest’ultimi, di valorizzare l’apprendimento nei modi e nei tempi a loro maggiormente congeniali con l’obiettivo unico e imprescindibile di incoraggiare il passaggio da quello che è il concetto spontaneo ai concetti scientifici. Gli ultimi tre anni ci ha insegnato che nulla può surrogare la relazione educativa fatta di sorrisi, strette di mano, sguardi, di gesti e di contatti, ma abbiamo anche imparato a ottenere il massimo rendimento da questo tipo di lezione. Abbiamo fatto ricchezza delle occasioni regalateci dalla didattica digitale, le abbiamo integrate con la nostra voglia di sorridere dentro le classi, perché abbiamo il bisogno di vedere sorridere gli allievi nel loro percorso verso quello che abbiamo identificato come successo scolastico.
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