Le Ferrari di Leclerc e Sainz libere di lottare anche al Gp Austria? Cosa può succedere

Le Ferrari di Leclerc e Sainz libere di lottare anche al Gp Austria? Cosa può succedere

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di Daniele Sparisci, inviato a Spielberg

Binotto nella sprint race li ha lasciati liberi di lottare, ma Verstappen ha preso subito il largo. Leclerc: «Pensavo dovessimo farlo con quello davanti»

Liberi di lottare, e così Verstappen è libero di vincere senza noie. Il muro arancione rende omaggio al suo eroe con una nebbia colorata, sembra il Mugello ai tempi d’oro di Valentino. Tifo al Max, c’è chi ha pagato fino a 600 euro per un paio di notti in tenda accanto al circuito. Gli orange pregustano la seconda tripletta stagionale (pole, Sprint Race e gara) dopo quella di Imola. Ringraziano la Ferrari per avere reso tutto semplice. Charles Leclerc e Carlos Sainz, duello al via. Prevedibile. «Non è ancora il momento di dare ordini di squadra — aveva detto Binotto prima dell’inizio del mini-Gp — , adesso è la soluzione migliore. Se poi uno dei due avrà maggiori opportunità dell’altro di vincere il campionato gli daremo la priorità. Ora dobbiamo convivere con questa situazione e sono molto felice di vederli lottare».

Binotto era qui vent’anni fa quando Jean Todt costrinse Barrichello a regalare il successo a Schumacher, con una chiamata spietata, spietata come quella Scuderia costruita attorno a un unico uomo. «Ricordo i fischi, gli ordini di squadra sono materia delicata: se li dai ti criticano, se non li dai anche. Noi puntiamo a massimizzare il risultato di squadra, è la scelta giusta». Che è un modo per rimandare la decisione, contro una Red Bull con le gerarchie rigide. Non spreca nulla, la lezione del titolo 2021 conquistato all’ultimo giro ha reso ancora più affamato l’olandese. Il successo nella Sprint Race sposta poco: un punticino in più (+44 su Charles), ma partirà di nuovo in testa e proverà a ripetere lo strappo, portando il margine oltre il secondo per disinnescare il pericolo Drs. Ieri è stato uno scherzo, con i rivali che si azzuffavano: «Avevamo un ritmo molto simile, loro si sono affrontati nei primi giri e io sono riuscito ad allungare un po’».

Alla faccia dell’armonia e della tranquillità, ma del resto se è lo stesso Binotto a dare il via libera perché non provarci? Sainz ha attaccato subito allo start sorprendendo il compagno, l’altro ha replicato. Le schermaglie sono andate avanti a lungo, fin quando Leclerc non ha chiuso la porta con i muscoli, una mossa che pare abbia infastidito parecchio Sainz. Il quale via radio ha detto: «Pensavo dovessimo lottare con quello davanti (Verstappen ndr)». Le stesse parole le ha pronunciate Leclerc: «È stata una lotta dura, “hard racing”. Divertente, ma io avrei voluto battagliare con Max. Abbiamo perso tempo fra noi, la mia tattica era gestire le gomme e poi attaccare alla fine. Ma non so se, anche senza battaglia, sarei riuscito a vincere». Resta il dubbio, e altri dubbi vengono, su come il muretto possa gestire oggi la superiorità numerica contro Verstappen (ma occhio a Perez, quinto), perché serviranno strategie differenti. Come si controlla una rivalità già al limite? Laurent Mekies, vice di Binotto: «La cosa positiva è che abbiamo piloti molto competitivi, non puoi controllare una partenza, quello che succede al primo giro. Si sono passati varie volte. Charles stava provando a risparmiare le gomme, è una dinamica sulla quale lavoreremo meglio per la gara. Siamo in posizione per la lottare per la vittoria».

Fra Leclerc e Vettel nel 2019 finì in frantumi in Brasile. Lo spagnolo dà la sua versione: «È stato bello, così doveva essere, queste sono le corse e abbiamo lasciato spazio sufficiente. Non credo che abbia cambiato l’esito della gara. Max era in controllo». Sia Carlos che Charles sono ottimisti per la gara, la macchina è un fulmine anche nel giardino della Red Bull. Disperdere tanto potenziale in una contesa interna sarebbe il massimo dello spreco.

10 luglio 2022 (modifica il 10 luglio 2022 | 14:26)

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