“L’abitudine di fare imparare a memoria poesie considerate strumenti educativi indiretti o diretti, credo si sia persa da tempo, e uno dei motivi per apprezzare il ricordo di Gianni Rodari fu proprio quello di avere ridato nuova vita a quella storia, tornando a quella tradizione”.
Lo scrive Goffredo Fofi sul quotidiano L’Avvenire a proposito delle poesie imparate a memoria a scuola.
“Imparare versi a memoria – prosegue – era considerato un tempo un esercizio fondamentale sotto tanti aspetti, e il fatto che, ancora in tanti, tanti versi ricordiamo delle poesie apprese allora, spesso anche ardue e importanti man mano che si cresceva d’età e dalle elementari si passava alle medie o alle ‘scuole d’avviamento professionale’, significa che non tutto della scuola di eri era da buttare, e che certe tradizioni potrebbero ancora, ‘aggiornate’, avere un senso, a scuola e nell’età adulta – di fronte alla prosa di tutti i giorni, e a quella, così “sgraziata”, degli scrittori e giornalisti più noti e aggressivi, e in assenza di poeti nostri amati dai grandi e tanto meno dai piccoli..”
, 2022-12-17 10:19:00, “L’abitudine di fare imparare a memoria poesie considerate strumenti educativi indiretti o diretti, credo si sia persa da tempo, e uno dei motivi per apprezzare il ricordo di Gianni Rodari fu proprio quello di avere ridato nuova vita a quella storia, tornando a quella tradizione”.
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