Le scuole incubatori Olympus, il bando apre il 30 giugno

C’è tempo dal 30 giugno al 15 novembre per candidarsi a TIMELINE SHORTVIDEOCONTEST2022 “Quando meno diventa più”, bando destinato alle scuole di ogni ordine e grado,  finalizzato a premiare i video che sappiano meglio mettere in risalto l’antifragilità degli atleti e degli sport paralimpici, modello ed esempio per le “NextGen”, in una prospettiva di educazione pedagogica. Ci sono 3500 euro in palio per il miglior videoclip, mille euro per il secondo, 500 per il terzo.

Il progetto si chiama Olimpyus ed è mirato a finanziare le istituzioni scolastiche che non vogliano essere solo terminali di “istruzione” ma intendano invece potenziare l’educazione, finalizzandola alla valorizzazione della resilienza antifragile delle NEXT GEN di cittadini UE nell’era post-pandemia. L’idea è di finanziare le istituzioni scolastiche che vogliano operare come incubatori di start-up per implementare la creazione di percorsi innovativi mirati al paradigma educativo della resilienza antifragile e della cittadinanza attiva per le NEXT GEN di cittadini UE tramite lo strumento degli sport paralimpici e paralimpici integrati. Il presupposto è che non debbano essere gli alunni con difficoltà psicomotorie a dover essere integrati nella comunità dei c.d. “normodotati” ma, al contrario, sono questi ultimi che possono trovare coraggio e motivazione nell’affrontare le difficoltà e i cambiamenti dall’esempio di chi intraprende la competizione degli sport paralimpici.

Chi finanza? Il club degli investitori Olimpyus aggrega e organizza i Social Angels (soggetti privati) o i Business Angels (le aziende o le fondazioni) che collettivamente investono nella creazione di start-up educative negli incubatori scolastici per coltivare i talenti delle NEXT GEN in termini di leadership etica e condivisa, ossia il valore aggiunto di un capitale umano che sia in grado di produrre “visione” in un futuro post-pandemia ad alto rischio. Olimpyus sostiene economicamente ed organizzativamente le Associazioni del Terzo Settore e Associazioni Sportive Dilettantistiche che si associano in start-up educative e realizzano il percorso educativo innovativo negli incubatori scolastici tramite gli sport paralimpici e paraolimpici integrati. 

Spiegano gli organizzatori: “Non è un paese per giovani”. La parafrasi del titolo del famoso film dei fratelli Cohen restituisce una visione al limite del cinismo sull’effettivo valore che l’Italia attribuisce alle sue “NextGen”. E su quanto stia davvero investendo su di loro come “capitale umano”. Il loro stesso futuro viene ipotecato ogni giorno che passa. Un debito statale “monstre” che dovranno pagare loro. Il fardello globale della crisi climatica e ambientale, della pandemia, della guerra, degli squilibri socioeconomici. E in prospettiva, un futuro governato dalle intelligenze artificiali. A tutto ciò si aggiunge il desolante quadro della scuola italiana. A livello OCSE un gap di competenze che ci colloca agli ultimi posti. E per la “dispersione scolastica”, terzultimi in Europa. Amplifica poi le “diseguaglianze educative” degli alunni economicamente disagiati invece di stemperarle (Rapporto 2022 di “Secondo Welfare”). Non meraviglia quindi che il problema fondamentale per le nuove generazioni sia il nichilismo. Se non si prospetta loro nessun futuro, perché dovrebbero darsi pena di apprendere o trovare un lavoro se non per mera sopravvivenza? La mancanza di futuro è, indubbiamente, la ragione per cui le “NextGen” sono fortemente demotivate. Nichilismo generazionale amplificato poi dal fenomeno dei social. I gruppi di appartenenza possono decretare – in millisecondi – la loro popolarità o annientamento. Anche attraverso cyberbullismo, body-shaming, emarginazione perché non si possiede un numero “adeguato” di “follower”.

Come realizzare i videoclip?  “Nel videoclip fate conoscere importanti esperienze realizzate nella vostra scuola, successi ottenuti con la vostra squadra, momenti di vita ordinari che si trasformano in straordinari. Con il videoclip sorprendete chi crede che non si possano superare i limiti fisici, trasformando le difficoltà in un talento e non, invece, in una discriminazione. Date  spazio alla creatività e all’originalità nel videoclip: innovate nei linguaggi e nei format, come anche nella sceneggiatura o nelle tecniche di regia. Fate emergere la cultura antifragile degli atleti paralimpici e degli sport paralimpici integrati e come sia possibile trasformare le difficoltà in opportunità”.

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