Nelle scuole italiane, una crisi silenziosa sta minando il funzionamento interno: il collasso delle segreterie, così Cristina Dal Pino, sindacalista di Anief, ha denunciato durante la diretta web sul nostro canale Youtube.
La gestione delle complesse attività burocratiche è diventata insostenibile, ha sottolineato la sindacalista, e le segreterie scolastiche sono sottoposte a un incessante flusso di compiti non sempre chiari, come i sistemi informatici come Passweb. A ciò si aggiunge una parte negoziale che sembra essere un labirinto senza istruzioni, lasciando il personale ATA senza una formazione adeguata per affrontare tali sfide.
In merito a questa situazione, la rappresentante sindacale del personale ATA ha dichiarato: “I compiti ci pervengono da ogni dove, eppure non siamo mai stati forniti della formazione necessaria per affrontarli in modo efficace. La mancanza di una formazione generale nel pensiero generale è evidente.”
La formazione mancante per il personale ATA
Il problema della mancanza di formazione per il personale ATA non è nuovo. Attraverso un discorso storico-legislativo, è emerso durante la diretta che fondi per la formazione del personale ATA erano già stati previsti dalla legge 440 del 1997. Tuttavia, sembra che questa previsione sia stata ignorata nel corso degli anni. La formazione del personale ATA è stata trascurata, e questo ha contribuito al deterioramento della gestione amministrativa nelle scuole.
“Abbiamo cercato di far emergere questa dimenticanza storica“, ha affermato la rappresentante, “i fondi erano già stati stanziati, ma non è chiaro dove siano finiti nel corso degli anni.”
Dove sono andati i fondi?
Un ulteriore tassello in questa vicenda emerge attraverso un decreto più recente, firmato il 5 agosto del 2015, che ha sollevato ulteriori interrogativi. Questo decreto ha inviato a tutte le scuole risorse per la formazione del personale ATA, stanziando un considerevole importo di 2 milioni e 300 mila euro. Tuttavia, la destinazione di questi fondi rimane un mistero.
“Abbiamo iniziato a scavare nell’ultimo decreto“, ha sottolineato il rappresentante, “abbiamo richiesto informazioni al Ministero dell’Economia e delle Finanze e abbiamo insistito affinché il Ministero fornisse spiegazioni in conformità con la legge sulla trasparenza.”
Ripristinare le posizioni economiche e chiedere trasparenza
Oltre a sollevare interrogativi sull’utilizzo dei fondi per la formazione, il discorso non è stato limitato solo a questo aspetto. Il rappresentante del personale ATA ha affermato che è stato possibile ottenere successi anche nella ripristinazione delle posizioni economiche del personale. Tuttavia, è chiaro che questa vittoria è solo un piccolo passo verso la soluzione di una questione più ampia.
In un appello alle autorità, il rappresentante ha concluso affermando: “Chiediamo chiarezza sulla destinazione dei fondi destinati alla nostra formazione. La legge sulla trasparenza deve essere rispettata affinché possiamo capire dove sono finiti quei milioni di euro.”
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