Le stelle sopra di noi: il mito di Ofiuco e Agnodice la prima donna medico della storia dell’occidente

Le stelle sopra di noi: il mito di Ofiuco e Agnodice la prima donna medico della storia dell’occidente

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Quando Firmin Didot nel 1795 brevettò il metodo di stampa per ottenere una composizione tipografica fissa, inventò una parola greca per definirlo, stereotipo. L’idea fu geniale per il mondo dell’editoria. Ma le parole a volte prendono strade inattese.

Didot non poteva immaginare che il suo neologismo creato con 2 parole greche (stereos, rigido, typos, tipologia, immagine) nel nostro linguaggio quotidiano avrebbe creato un nemico duro da scalfirle. Gli stereotipi sono moltissimi, come quello secondo cui noi donne non siamo portate per i settori legati alle scienze.

Se alziamo gli occhi in queste sere, sotto la costellazione di Ercole, possiamo vedere quella di Ofiuco, «colui che tiene il serpente» una delle costellazioni estive più vaste della volta celeste. Se guardiamo poi bene riusciamo persino ad immaginare la figura di un uomo che stringe con la mano destra la coda di un serpente e con la mano sinistra la testa del rettile che gli si è avvolto attorno alla vita.

Un mito molto noto identifica Ofiuco con Asclepio, il dio della medicina, figlio di Apollo istruito anche lui da Chirone, il centauro che conosciamo. Il serpente è il suo attributo da quando Asclepio resuscitò Glauco, figlio del re di Minosse, morto a Creta.

Il mito narra che un serpente si attorcigliò intorno al suo bastone mentre il dio pensava a cosa fare. Asclepio lo uccise subito ma un altro serpente, vista la scena, raccolse dell’erba e la posò sul compagno morto, facendolo rivivere. Asclepio prese allora la stessa erba e la spalmò sul torace del piccolo Glauco, che fu così strappato alla morte. Secondo Igino (famoso mitografo vissuto a Roma nel I sec) da allora l’Ofiuco è rappresentato in cielo con un serpente in mano, simbolo di guarigione e caro ai medici di ogni epoca.

Ed è proprio Igino a raccontarci della prima donna medico della storia dell’occidente. Secondo la leggenda, nell’antichità non esisteva la figura dell’ ostetrica e moltissime donne morivano di parto perché per pudore rifiutavano di essere assistite da medici uomini, i soli a cui era permesso esercitare la professione medica.

Una giovane ateniese di nome Agnodice, animata dal desiderio di aiutare le donne e dalla passione per la medicina, si tagliò i capelli, indossò abiti maschili e sotto mentite spoglie divenne allieva di un famoso medico. Imparata la medicina, Agnodice si recava dalle donne per prestare le sue cure; sollevando i vestiti e mostrando di non essere un uomo le tranquillizzava riuscendo a curarle. Gli altri medici, passati in secondo piano, accusarono Agnodice di essere un seduttore di donne che approfittava della sua professione. Alla giovane, condannata toccò ancora una volta sollevare la tunica per dimostrare di non essere un seduttore incallito.

Ma questa volta fu condannata per aver infranto la legge che proibiva a donne e schiavi l’esercizio della medicina. Tutte le donne che aveva curato protestarono talmente che Agnodice fu assolta e, dice Igino, da allora anche le donne furono libere di studiare medicina. Come se Agnodice volesse ricordare a ognuna di noi per combattere gli stereotipi non occorre travestirsi, basta essere noi stesse. Sempre.

, 2022-05-31 19:30:00, La serie di lezioni sui miti della cultura occidentale per riflettere sul passato e sul presente.,

Pietro Guerra

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