di Franco StefanoniPrimo evento pubblico dei leghisti delusi dalla strategia di Salvini. L’europarlamentare Ciocca: «La Lega ci ha diffidati ma noi non siamo un’associazione e non rispondiamo» «Se cancelli l’identità muori, è ora di alzarsi in piedi». Umberto Bossi, al Castello di Giovenzano (Pavia) nel giorno del primo evento pubblico del Comitato del Nord nato in seno alla Lega, torna al centro della scena accolto da una standing ovation dei militanti presenti al grido «Bossi, Bossi» e «Padania libera», applaudito dai circa 200 leghisti legati al Carroccio di un tempo. «Il Comitato del Nord vuole rinnovare la Lega, non distruggerla», le sue parole. E ancora: «Abbiamo veramente sofferto quando negli anni abbiamo visto cancellare l’identità della Lega. Io temevo, noi temevamo che molta gente se ne sarebbe andata dalla Lega e si sarebbe dispersa in partitini destinati a scomparire e a non avere la forza di incidere. Ho anche maturato la convinzione che non possiamo noi da soli andare avanti, la Lega bisogna rinnovarla». E rivolto ai militanti arrivati anche da Bergamo, Brescia, Sondrio e da Piemonte, Liguria e Veneto: «Noi lombardi siamo fratelli dei veneti. I fratelli veneti si tende addirittura a perseguitarli, questo non è accettabile. Tutto verrà deciso assieme». Apparso ancora un po’ affaticato, dopo il recente ricovero in ospedale, sulla sedia a rotelle e con a fianco l’europarlamentare Angelo Ciocca e l’ex ministro Roberto Castelli, il senatùr ha trovato in sala militanti e simpatizzanti con fazzoletti, magliette e bandiere verdi. Presenti anche l’ex deputato varesino Dario Galli, l’europarlamentare veneto Toni Da Re e diversi consiglieri regionali leghisti come Massimiliano Bastoni e Roberto Mura. «Andando in giro tanti militanti della Lega mi hanno chiesto “Bossi fai qualcosa, ma come è possibile?”…», ha detto il fondatore della Lega Nord. Il Comitato del Nord, fortemente voluto proprio da Bossi per rilanciare la spinta autonomista dopo il flop della Lega salviniana alle ultime politiche, ha tra i suoi coordinatori lo stesso eurodeputato Ciocca, che a Bossi ha replicato: «Per questo motivo all’appello “Bossi fai qualcosa” tu Umberto hai risposto con il Comitato del Nord, ci hai dato un sogno…». Ed è di nuovo Ciocca, insieme all’altro coordinatore, l’ex deputato Paolo Grimoldi, ad aggiungere: «Bossi mette in campo il Comitato del Nord che è il Voltaren della Lega, per fare in modo che torni a riposizionarsi dove è nata, al Nord». Allo stato ci sono state oltre mille adesioni e l’obbiettivo è andare oltre le 5mila, spiegano gli organizzatori. «È stata recapitata» dalla Lega per Salvini premier «al Comitato una diffida che non ha sostanza, perché si rivolge al Comitato come associazione e noi non siamo un’associazione», ha spiegato poi il coordinatore, «la diffida ci chiedeva partita Iva e sede legale e noi non abbiamo né l’una né l’altra. Quindi, è una diffida che non ha costrutto e alla quale non è stata data risposta. Non abbiamo mai usato il simbolo della Lega». Aggiungendo: «Credevano saremmo stati pochi sfigati ma oggi a Giovenzano siamo almeno in 200. Questo è il Comitato, il Comitato siamo noi. Sotto la pioggia, non ci ferma nessuno. Sono qui a raccontarvi il brivido: siamo stati tante volte sul pratone di Pontida e al Po. Ancora oggi Umberto Bossi a 81 anni ci regala un brivido». 3 dicembre 2022 (modifica il 3 dicembre 2022 | 13:42) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-12-03 12:42:00, Primo evento pubblico dei leghisti delusi dalla strategia di Salvini. L’europarlamentare Ciocca: «La Lega ci ha diffidati ma noi non siamo un’associazione e non rispondiamo», Franco Stefanoni