di Marco CremonesiMai, dopo le elezioni, c’era stata una rivendicazione leghista per i ministeri economici. Ma il Carroccio precisa: «Siamo pronti, ma solo se questo ministero arrivasse in più rispetto a quanto ci spetterebbe» La novità arriva con una nota pochi minuti dopo mezzogiorno: «Per la Lega sarebbe motivo di grande soddisfazione e orgoglio occuparsi con un ruolo rilevante anche di Economia e Finanze». È, a prima vista, un segno di discontinuità rispetto alle ultime settimane: mai, dopo le elezioni, c’era stata una rivendicazione leghista per i ministeri economici, men che meno per il Mef. A chi chiedeva, la risposta era una variazione su questo tenore: «Con i chiari di luna in arrivo, meglio tenersi a distanza». E invece, ieri, la novità: «È un onore che in queste ore arrivino nuovi e significativi riconoscimenti che testimoniano la centralità e l’affidabilità della Lega». Così, la nota ufficiale. Il fatto è che nelle ultime settimane sul ministero all’Economia circolava un certo ragionamento: se i super tecnici preferissero non cambiare mestiere e non salire sul ring di un incarico governativo, un candidato plausibile sarebbe Giancarlo Giorgetti. Chiuderebbe la questione di assegnare un ministero di peso alla Lega, Giorgia Meloni avrebbe un interlocutore di cui si fida. Unico problema: probabilmente Salvini pensava – e pensa – ad architetture di governo del tutto diverse. E così, dalla Lega – al di là della nota ufficiale – filtra soprattutto freddezza: «Non è né una nostra richiesta, né un nostro desiderio. Se non hanno altri nomi, prego. Ma fuori quota: in più rispetto a quello che ci spetterebbe». 11 ottobre 2022 (modifica il 11 ottobre 2022 | 19:07) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-10-11 17:08:00, Mai, dopo le elezioni, c’era stata una rivendicazione leghista per i ministeri economici. Ma il Carroccio precisa: «Siamo pronti, ma solo se questo ministero arrivasse in più rispetto a quanto ci spetterebbe», Marco Cremonesi